"I dati sulle notifiche RAPEX (sistema comunitario di informazione rapida sui prodotti pericolosi non alimentari) testimoniano che l’Italia è all’avanguardia rispetto agli altri Paesi Europei nel settore del monitoraggio e controllo dei pigmenti per tatuaggi". È quanto si legge in una nota del Ministero della Salute, all'indomani del
ritiro dal commercio di nove inchiostri considerati cancerogeni.
"Soltanto nel 2018 sono stati eseguiti, da parte del Comando Carabinieri per la tutela della salute - NAS,
più di 100 campionamenti presso i tatuatori. Le sostanze indagate - spiega la nota - sono in particolare ammine aromatiche e idrocarburi policiclici aromatici".
"I dati in nostro possesso - prosegue la nota - indicano una quota non trascurabile di tatuaggi non conformi per presenza di
ammine aromatiche. Questo dimostra che l’indagine condotta dal ministero della Salute è mirata e basata su un attento esame della letteratura scientifica: sappiamo infatti quali sono i colori e Color Index a maggior rischio e, quindi, quali indagare".
"Per questo motivo la scelta degli inchiostri da prelevare si è orientata prioritariamente verso le tonalità rosse, gialle e arancioni e ha compreso anche gli inchiostri con pigmenti azoici in generale. Questi ultimi - precisa il Ministero - possono essere individuati in etichetta attraverso il Color Index (codice a 5/6 cifre preceduto dalle lettere CI): gli azo-pigmenti hanno i Color Index compresi nell'intervallo che va dal numero 11000 al numero 29999 (es. CI 12475 = pigmento azoico).
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Per quanto riguarda la ricerca degli idrocarburi policiclici aromatici - conclude la nota -, anche essi cancerogeni (sono quelli tipici degli pneumatici delle autovetture), gli inchiostri più a rischio sono quelli contenenti nerofumo (neri, grigi, argento etc.), in particolare quelli nei quali in etichetta viene indicato come Color Index 77266".