Il decreto sulle liberalizzazioni ha iniziato il suo iter in commissione Industria del Senato. Secondo Pd e Pdl deve essere ''arricchito'' e ''rafforzato'' con misure che riguardano banche e assicurazioni. Così si sono espressi oggi pomeriggio sia il realtore Pd
Filippo Bubbico che il presidente della Commisione
Cesare Cursi (Pdl). Un' unità di vedute che non abbraccia però l'intero provvedimento ed in particolare le norme riguardanti le farmacie, sulle quali le posizioni di due partiti appaiono differenti.
Il relatore Filippo Bubbico (Pd) - secondo quanto riferito dall'
Ansa - ha detto infatti che: ''Noi dobbiamo partire dalle esperienze fatte. Al tempo delle 'lenzuolate' di Bersani, il costo dei farmaci diminuì sensibilmente e non ci fu l'abuso di farmaci da parte dei cittadini che alcuni avevano paventato, mentre i professionisti che aprirono le parafarmacie dimostrarono di avere una competenza utile ai cittadini". "Insomma - ha concluso Bubbico - è sbagliato animare una guerra di religione contro questa o quella categoria, e semmai vanno fatte cogliere le opportunità che si aprono per tutti''.
Per il presidente della Commissione Cesare Cursi (Pdl), invece, "ci sono misure che non hanno molto a che fare con la crescita, come quelle sui taxi, sui giornalai o sulle farmacie; se le si vuole, si possono anche fare ma allora occorre andare a fondo anche in settori come banche e assicurazioni che sono più importanti per la crescita" (sulla posizione di Cursi su farmacie e generici leggi anche
nostra intervista di oggi).
Dal canto suo, il sottosegretario allo Sviluppo Economico,
Claudio De Vincenti - secondo quanto riportato dall'agenzia
Radiocor - ha detto che "il Governo crede in ciò che ha scritto. Detto questo è aperto a misure migliorative e rafforzative se il Parlamento vuole introdurle. Tutte le proposte verranno prese in considerazione e valutate con attenzione e interesse. Le proposte che vanno nella direzione del miglioramento e del rafforzamento del decreto - ha concluso - sono le benvenute".