"Non essendo stata adottata finora alcuna misura sistematica sul problema della carenza di personale del Ssn, questo Governo, fin dal giorno del suo insediamento, ha dovuto ricorrere ad una pluralità di misure settoriali al fine di evitare peggiori conseguenze sulla funzionalità ed efficienza del servizio. Si è provveduto ad integrare le risorse per il finanziamento dei contratti di formazione medico-specialistica, arrivando a 6.200 contratti. Con la legge di bilancio sono stati previsti a beneficio dei contratti di formazione specialistica nuovi stanziamenti che arriveranno a 100 mln annui dal 2023. Aumentato anche il numero di borse disponibili per il corso di formazione specifica in medicina generale. Ma tanto ancora dovrà farsi, nella piena consapevolezza che tali misure costituiscono solo l’avvio di un percorso che richiederà certamente ulteriori misure, più sistematiche e di maggiore prospettiva".
Così il ministro per i Rapporti con il Parlamento,
Riccardo Fraccaro, rispondendo in Aula alla Camera al
question time sul tema presento da
Michela Rostan (LeU) che ha chiesto al Governo quali misure siano allo studio per fronteggiare l'annunciat carenza di personale sanitraio dovuto sia all'imminente pensionamento per vecchiaia che alla Quota 100.
Questa la risposta integrale di Fraccaro:
"Si risponde con gli elementi forniti dal Ministero della salute. La questione evidenziata nell’interrogazione e la ricostruzione delle vicende che hanno determinato le riferite criticità sono ben note al Ministero della salute. Su una cosa, infatti, è impossibile avere dubbi: e che, cioè, le ragioni che hanno determinato l’attuale carenza di professionisti sanitari non fossero estremamente chiare e prevedibili da lungo tempo.
Senza entrare nello specifico delle singole discipline, una mera analisi dei trend assunzionali del passato – che ha conosciuto un picco molto rilevante negli anni ottanta – sarebbe bastata da sola a prevedere gli effetti nefasti che l’attuale “gobba” pensionistica sta per determinare e che – è bene precisare – non risentono, se non in modo marginale, degli ulteriori pensionamenti per effetto delle recenti riforme adottate da questo Governo.
Ebbene, non essendo stata adottata finora alcuna misura sistematica, questo Governo, fin dal giorno del suo insediamento, ha dovuto ricorrere ad una pluralità di misure settoriali al fine di evitare peggiori conseguenze sulla funzionalità ed efficienza del Servizio Sanitario Nazionale.
E così, per garantire il necessario prosieguo del percorso formativo dei neo-laureati in medicina, propedeutico all’effettivo esercizio della professione, già lo scorso anno si è provveduto ad integrare le risorse per il finanziamento dei contratti di formazione medico-specialistica, arrivando a 6.200 contratti finanziati con fondi statali.
Con la legge di bilancio per il 2019, poi, sono stati previsti a beneficio dei contratti di formazione specialistica nuovi stanziamenti, che, in rapida progressione, arriveranno a 100 milioni di euro annui a decorrere dal 2023.
Inoltre, con riferimento alla carenza dei Medici di Medicina Generale, una delle prime azioni intraprese è stata quella di procedere al progressivo e graduale incremento del numero di borse disponibili per il corso di formazione specifica, le quali sono state più che raddoppiate,
Con il decreto semplificazioni, infine, sono state introdotte disposizioni urgenti in materia di formazione specifica in medicina generale, allo scopo di semplificare, ferme restando le prioritarie esigenze del percorso formativo, l’accesso agli incarichi convenzionali da parte dei laureati in medicina e chirurgia abilitati all'esercizio professionale.
In conclusione, mi sia consentito di dire che tanto è stato fatto, ed in poco tempo.
Ma tanto ancora dovrà farsi, nella piena consapevolezza che tali misure costituiscono solo l’avvio di un percorso che richiederà certamente ulteriori misure, più sistematiche e di maggiore prospettiva, che possano portare ad una definitiva soluzione della problematica in questione".
Rostan (LeU): “Tra pensionamenti e Quota 100 reparti vuoti e assistenza a rischio, subito nuove assunzioni“. In sede di replica la prima firmataria del question time, Michela Rostan, ha dichiarato: "Entro il 2025 oltre 16mila medici specialisti nel settore pubblico e la metà dei medici attualmente in servizio andranno in pensione. A Questi numeri vanno aggiunti coloro che approfitteranno della Quota 100, complessivamente 41mila aventi diritto dei quali 4,5mila hanno già presentato domanda. Ad aggravare ulteriormente la situazione, la previsione del pensionamento nei prossimi 5 anni di 14mila medici di famiglia, senza contare che, già adesso, mancano tra i 50 e i 60mila infermieri . Quanto basta per far collassare l'intero sistema sanitario nazionale. Bisogna convocare subito un tavolo tecnico presso il ministero della Salute per attivare procedure immediate per il turn over e un piano assunzioni che sia in grado di sopperire a questa emorragia di personale ”.
“Non si ha piena cognizione del problema – prosegue la deputata di Liberi e Uguali – soprattutto dell’impatto che quota cento avrà nella sanità pubblica. Ci ritroveremo con reparti ospedalieri chiusi e assistenza negata oltre a liste d’attesa infinite. Non consentiremo che si distrugga il servizio sanitario nazionale in questo modo attentando all’equità e all’universalità delle cure mediche. Se questo governo sta tirando la volata per una sanità completamente privata, sul modello americano, abbia il coraggio di dirlo e se ne assuma la responsabilità di fronte agli italiani”.
L'esponente di Leu non si è dichiarata soddisfatta e in sede di replica ha sottolineto che "siamo di fronte a numeri che rischiano di far saltare seriamente il Servizio sanitario nazionale, e a quelli già citati vanno aggiunti anche tutti quelli di “quota 100”: sappiamo che ci sono già almeno 41 mila soggetti del personale sanitario attualmente in servizio pronti ad aderire. Dunque, il rischio di caos nella sanità è altissimo".
"Se non si prendono immediati rimedi, con la sostituzione per tempo del personale che va in pensione, noi ci ritroveremo con i reparti ospedalieri chiusi, i servizi negati e, soprattutto, l'assistenza rifiutata. E, allora, è necessaria, da parte del Governo, un'iniziativa seria. Bisogna, a nostro giudizio, convocare ad horas un tavolo con le organizzazioni di categoria e attivare tutte le procedure per un turnover rapido; va reclutato nuovo personale con urgenza, altrimenti verrà meno il senso stesso di Servizio sanitario nazionale", ha concluso Rostan.