"La stima delle domande di pensionamento anticipato per il 2019 ammonta a circa 100.000 unità, a cui si aggiungono le 150.000 presentate per gli aventi diritto a pensione secondo i requisiti della legge Fornero. Queste sono le stime, ma si tratta di dati ampiamente previsti, che ritengo per noi positivi, perché consentono un ricambio, che sono contentissima di poter fare".
Così il ministro per la Pubblica Amministrazione
Giulia Bongiorno, rispondendo oggi al Senato al question time presentato da
Vasco Errani (LeU) sulle ripercussioni sui servizi pubblici dei pensionamenti consentiti dalla nuova normativa.
"È chiaro che ci dobbiamo attrezzare e già lo abbiamo fatto, dato che è stata adottata una serie di provvedimenti: mi riferisco alle disposizioni che consentono di procedere all'assunzione di personale a tempo indeterminato, in misura pari al 100 per cento della spesa relativa al personale cessato nell'anno precedente; all'utilizzazione di graduatorie vigenti e alla possibilità d'indire nuovi concorsi senza autorizzazione preventiva (questa è la cosiddetta Scia per le assunzioni); ad assunzioni straordinarie, di cui pochi parlano, ma che credo siano importantissime, utilizzando risorse stanziate nell'ultima legge di bilancio (pari nel triennio 2019-2021 a 893 milioni di euro, per la maggiore parte già distribuiti tra le varie amministrazioni)", ha spiegato il ministro.
In particolare, per quanto riguarda il settore sanità, "è già previsto che nel settore istruzione vengano effettuate nell'anno in corso massicce assunzioni; per quello della sanità, le graduatorie contengono 33.000 unità. È intenzione del Governo presentare un emendamento che consentirà alle aziende e agli enti del servizio sanitario di conteggiare, ai fini delle nuove assunzioni, al pari di Regioni ed enti locali, anche le cessazioni dal servizio che si verificano in corso d'anno", ha concluso Bongiorno.
In sede di replica Errani ha chiesto di approfondire maggiormente "l'incrocio terribile tra le norme relative alle assunzioni in sanità. Se lei sostiene che si può spendere fino al 100 per cento di quello che si spendeva prima, le ribadisco che c'è un vincolo normativo dell'1,4 per cento, che ha praticamente messo in discussione la sostenibilità del sistema. A proposito di semplificazione, le consiglierei di mettere insieme tutte le norme e scoprirà che il combinato disposto mette in crisi il sistema. Non parliamo poi dei concorsi: davvero pensate che i concorsi in questi mesi risolveremo il problema drammatico in cui ci troviamo? Secondo me, signor Ministro, siete un po' troppo tranquilli. Dovete trovare degli strumenti straordinari, superare i vincoli, sburocratizzare il meccanismo delle assunzioni e aprire una nuova fase".