Come Assobiomedica esprimiamo soddisfazione per l’approvazione del Ddl Anticorruzione da parte del Governo. Si tratta di un passo importante verso la trasparenza e l’etica. Ben vengano norme che regolamentano i rapporti, anche e soprattutto tra l’industria e gli operatori sanitari, e che aumentano le pene per i reati di corruzione. Per combattere la corruzione serve tuttavia una massiccia cura di semplificazione all’apparato normativo, certamente più utile di agenti provocatori sotto copertura.
Queste norme sono infatti fondamentali, ma esprimeranno tutta la loro potenzialità solo se unite a una riforma della giustizia veloce e snella. Siamo inoltre preoccupati che la revisione del processo penale annunciata dal Ministro Bonafede per il 2019, avvenga in una fase successiva rispetto all’interruzione della prescrizione dopo il I grado di giudizio, allungando enormemente i tempi dei processi. Non dimentichiamo, infine, che dove ci sono troppe norme si crea minore chiarezza ed è proprio qui che si annida la corruzione. Sarebbe pertanto importante che il Governo lavorasse a una seria e radicale semplificazione normativa.
Come Assobiomedica siamo pronti a fare fino in fondo la nostra parte e con il nuovo codice etico abbiamo voluto avere un ruolo proattivo nel contrasto alla corruzione per poter lavorare in modo trasparente allo sviluppo tecnologico in medicina nell’interesse del paziente.
È però importante che la collaborazione con la classe medica non venga stigmatizzata come corrotta a priori e non porti a un ulteriore irrigidimento nelle relazioni con conseguenti disinvestimenti in ricerca e innovazione nel nostro Paese. Questo non per sminuirne la gravità di alcuni casi isolati: come detto, la condanna di ogni fenomeno distorsivo è totale e assoluta, ma perché il rapporto che esiste in ambito sanitario tra aziende produttrici e medici è il vero motore del progresso medico-scientifico, fulcro dello sviluppo e della ricerca.
Massimiliano Boggetti
Presidente Assobiomedica