“L’inchiesta Pasimafi,
che ieri ha visto 75 rinvii a giudizio tra medici, direttori di aziende farmaceutiche e informatori scientifici, deve far riflettere su quanto la sanità italiana necessiti di maggiore trasparenza e di un sistema efficace di prevenzione della corruzione. Nel MoVimento 5 Stelle ne abbiamo consapevolezza già da tempo, infatti la proposta di legge che stiamo discutendo proprio in questi giorni in commissione Affari sociali sulla trasparenza totale in sanità, mira a rendere immediatamente trasparenti ogni finanziamento, anche improprio, tipico di queste situazioni”. Così
Nicola Provenza, deputato del MoVimento 5 Stelle e relatore in commissione della proposta di legge.
“Senza criminalizzare il conflitto di interessi ne denunciamo l'opacità come insostenibile in ambito sanitario; banalizzare il conflitto di interessi è da sciocchi e non valorizza le grandi professionalità dei nostri operatori sanitari. La proposta di cui sono relatore vuole eliminare le zone d'ombra nelle relazioni, ad esempio, tra un medico e un’azienda farmaceutica che inducono vantaggi reciproci. Nella prossima settimana verranno votati gli emendamenti al testo della legge, intanto si sta formando consenso unanime su un principio irriducibile: i cittadini hanno diritto di sapere se c’è un legame d'interesse, e di quale tipo, tra la persona che si prende cura della loro salute e l'industria che opera in ambito sanitario”, prosegue Provenza
“L’inchiesta Pasimafi è l'ennesimo monito e una lezione importante: se all’epoca del verificarsi dei fatti di corruzione, truffa, peculato e altri reati, la nostra legge sulla trasparenza fosse stata già in vigore, le grandi relazioni di vantaggio sarebbero già tracciate e a disposizione dei cittadini, organi inquirenti e giornalisti d'inchiesta che indagano su ciò che si muove alle loro spalle”, conclude il portavoce del MoVimento 5 Stelle.