“I dati mostrano che la Campania deve fare ancora molto per uscire dal commissariamento anche se un salto in avanti c’è”. Il giudizio lapidario è del Ministro della Salute,
Giulia Grillo che in un’intervista al
Corriere del Mezzogiorno torna a parlare della sanità campana all’indomani anche dall’emendamento al Dl Fiscale che ha reintrodotto l’incompatibilità tra la figura del presidente di Regione e commissario ad acta per la sanità. Una norma che com’è noto potrebbe far ‘saltare la testa’ di
Vincenzo De Luca che oggi ricopre i due incarichi.
“Come puoi fare bene il presidente della Regione e pure gestire la sanità disastrata?” Afferma il Ministro che chiarisce che sui nuovi commissari “applicheremo il metodo che ho portato al ministero: analisi dei curriculum, assenza di conflitto d’interesse e quindi scelta delle persone migliori”.
Nell’intervista il Ministro spiega perché la
richiesta di uscita dal commissariamento avanzata da De Luca non ha ragione d’essere.
“Vi sono ancora molti tratti in chiaroscuro. Alcuni miglioramenti si sono osservati in termini di programmazione, ma sulla capacità di rendere effettivi i servizi per i cittadini c’è ancora molto strada da fare. Episodi certamente eccezionali, ma clamorosi, come quello delle
formiche, stanno lì a dimostrarlo. I cittadini campani non possono continuare ad avere una sanità di serie B, non è giusto”.
Per Grillo, quindi, “non si tratta di migliorare solo i conti economici, cosa che la Campania ha fatto, occorre dirlo per onestà intellettuale, m si chiede anche, e direi soprattutto, di garantire un livello adeguato di assistenza. Gli esiti della recente verifica riportano per la Campania un punteggio Lea nel 2017 (seppur provvisorio) a quota 147 quando il livello di sufficienza è 160. In questi anni si sono verificati miglioramenti, ma purtroppo ancora sotto la sufficienza. Non si è ancora in grado di intercettare le patologie in tempo utile per essere curate. I livelli di adesione agli screening oncologici sono insufficienti. Manca poi un’adeguata assistenza territoriale che è la causa principale delle sofferenze delle strutture ospedaliere”.
In serata poi il Ministro su facebook rincara la dose commentando il nuovo caso che vede coinvolto l’ospedale San Giovanni Bosco (già protagonista dell’episodio delle formiche su una paziente) dove come denunciato dal consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli di pioggia in sala parto.
“In quella stanza poteva nascere anche il mio Andrea... tutto questo è assurdo e inaccettabile. Solamente a pensarci mi vengono i brividi! Ogni donna deve sentirsi al sicuro in qualsiasi sala parto d’Italia. E parlo da neo mamma prima ancora che da ministro.
La pioggia in sala parto all’ospedale Don Bosco è un fatto gravissimo, l'ennesima dimostrazione di come in Campania la sanità sia stata abbandonata a se stessa.
Per i cittadini un ospedale deve essere un luogo dove sentirsi al sicuro, ma la mala gestione della sanità portata avanti dalle vecchie forze politiche ci ha consegnato strutture logorate e spesso inaffidabili.
A tutto questo stiamo mettendo la parola fine: grazie all’emendamento approvato al Senato, infatti, reintroduciamo l'incompatibilità tra la carica di Commissario della Sanità e ogni incarico istituzionale presso quella regione.
Per intenderci:
non ci potrà essere più il “De Luca” di turno a gestire in maniera superficiale la sanità regionale.
Con la salute dei cittadini non si scherza, per questo motivo stiamo intervenendo con azioni concrete!”.