Sei italiani su dieci sono favorevoli all’eutanasia (59,6%), oltre sette su dieci al testamento biologico (71,6%) e tre su dieci al suicidio assistito (29,9%).
Sono i risultati dell’ultimo sondaggio condotto sul tema nel 2016 dall’Eurispes.
Per oggi è fissata l’udienza della Corte Costituzionale sulla legittimità dell’articolo del Codice penale sull’istigazione e aiuto al suicidio (articolo 580) e la decisone è attesa per la giornata di domani. A sollevare il dubbio di costituzionalità il tribunale di Milano, dove è in corso il processo al politico del partito radicale e tesoriere dell’associazione “Luca Coscioni”,
Marco Cappato, che nel febbraio del 2017 accompagnò a morire in Svizzera
Fabiano Antoniani, conosciuto come dj Fabo.
In attesa della decisione della Corte Suprema, l’Eurispes propone la lettura della serie storica dei dati che mostra l’andamento dell’opinione degli italiani. Nel 2007, dopo i due casi “eccellenti” di
Terry Schiavo e
Piergiorgio Welby, si registra il picco più alto degli italiani favorevoli all’eutanasia, con il 68% di “sì”. Nel 2010, all’indomani del caso
Englaro, la percentuale è pressoché invariata al 67,4%.
I consensi a favore poi diminuiscono, arrivando nel 2012 a rappresentare la metà degli italiani (50,1%). Con tutta probabilità, a modificare in maniera così importante il trend dei risultati è intervenuto anche il fatto che in quel periodo non si siano registrati casi che hanno toccato la sensibilità dell’opinione pubblica. Nel 2013, l’Eurispes registra un balzo in avanti di oltre 14 punti percentuali, rilevando il 64,6% dei consensi.
Anche sul testamento biologico i favorevoli hanno sempre rappresentato nel tempo la maggioranza: nel 2007 ad essere d’accordo è il 74,7% dei cittadini, nel 2010 si registra poi il picco più alto con 8 italiani su 10 favorevoli (81,4%). Nel 2011 dice sì al testamento biologico il 77,2% degli italiani, nel 2012 il 65,8%, nel 2013 la quota sale al 77,3%, per poi diminuire di nuovo nel 2014 al 71,7% e nel 2015 al 67,5%.
Sul tema del suicidio assistito, il monitoraggio che parte dal 2012, evidenzia nel 2013 il piccolo più alto delle dichiarazioni favorevoli (36,2%) e nel 2015 il dato più basso (25,3%).