“Chi, come noi, da tempo promuove la lotta al tabagismo, si dispiace vivamente che il previsto aumento del prezzo delle sigarette non sia stato confermato”. Con queste parole Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche ‘Mario Negri, e Franca Fossati-Bellani, presidente della Lega Italiana Lotta ai Tumori (Lilt) della provincia di Milano, si rivolgono al presidente del Consiglio.
In una lettera aperta a Mario Monti, infatti, Garattini e Fossati-Bellani contestando la norma della manovra che prevede l’aumento dell’accisa sul fumo al tabacco sfuso escludendo, invece, l’aumento sui pacchetti di sigarette confezionate.
La tassazione delle sigarette sarebbe stata, secondo il direttore del Mario Negri e la presidente della sezione milanese della Lilt, “un'azione significativa anche se non risolutiva nella lotta al fumo di sigaretta”, che “la maggioranza degli italiani avrebbe accolto favorevolmente, come dimostrato da una ricerca Doxa”.
Escludendo le sigarette dall’aumento, invece, secondo Garattini e Fossati-Bellani, “si è rinunciato alla possibile riduzione del numero dei fumatori, che in Italia sono 11 milioni, e conseguente beneficio sulla salute dei cittadini con minore spesa nella gestione delle patologie correlate al tabagismo”. Ma anche a “un incremento notevole delle entrate fiscali: 2 miliardi e mezzo di euro con l'aumento di 1 euro per pacchetto”.
“Ci preme, per le Istituzioni che rappresentiamo, – conclude la lettera aperta indirizzata a Monti - ribadire che i danni provocati dal fumo di sigaretta rappresentano una voce di spesa rilevante per il nostro Servizio Sanitario e che ogni azione contro il fumo, compreso il costo delle sigarette, rimane obiettivo primario delle nostre Istituzioni”.