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QS Edizioni - sabato 23 novembre 2024

Governo e Parlamento

Manovra. Per la sanità, al momento, c’è poco da festeggiare: solo 1 miliardo in più per il fondo sanitario e pochi soldi per i contratti. Abolizione superticket resta al palo e per nuove assunzioni e borse formazione aggiuntive mancano risorse 

immagine 17 ottobre - Salvo sorprese e in attesa di leggere il testo definitivo della manovra e del decreto semplificazione, per la sanità il 2019 sembra presentarsi con una dote di risorse ridotta all'osso. Nessun aumento straordinario del Fondo, pochi soldi per i contratti, nessuna risorsa per aumentare il numero delle borse di studio per le specializzazioni mediche e la medicina generale e nessuna risorsa in più per nuove assunzioni di personale. Ecco la situazione ad oggi a 72 ore dal termine ultimo per la presentazione della legge di bilancio.
Il ddl di legge di Bilancio è atteso, come da norma, entro il prossimo 20 ottobre. Al momento non esiste un testo definito e per capire cosa entrerà o meno nella manovra possiamo basarci solo su quanto emerso finora dalle comunicazioni del Governo al termine del Consiglio dei Ministri di lunedì scorso.
 
Al di là del “pasticcio” numero chiuso a medicina, le decisioni assodate che dovrebbero entrare in manovra al momento sono queste:
 - Fondo sanitario nazionale 2019 di 114,4 miliardi, quindi un miliardo in più rispetto al 2018;
- uno stanziamento aggiuntivo per i contratti sanità di 284 milioni;
- uno stanziamento di 50 milioni annui per combattere le liste d’attesa;
- l'“incasso” delle Regioni di  505 milioni derivanti dalla conclusione dei contenziosi con le aziende farmaceutiche per i rimborsi del payback dovuti a seguito dello sfondamento dei tetti di spesa.
 
Al momento queste sono le uniche poste sulle quali il Governo si è espresso ufficialmente.
 
In attesa di conoscere il testo effettivo di manovra e decreto semplificazione (che comprende diverse norme di interesse sanitario) sembrerebbero quindi restare fuori una serie di impegni presi in queste ultime settimane come l’abolizione del superticket (costo circa 400 milioni) e l’abolizione del limite di spesa per il personale sanitario fissato al livello 2004 decurtato dell’1,4%, un tetto che rende difficile operare nuove assunzioni.
 
 
Non è poi chiaro se vi saranno o meno  le risorse per finanziare le borse di studio aggiuntive per le specializzazioni mediche e per la medicina generale di cui si è parlato molto negli ultimi tempi necessarie per far fronte alla carenza dei medici.
 
 
Dal ministero della Salute al momento non arrivano notizie “fresche” e questo sembra lasciar intendere che la trattiva è ancora in corso.
17 ottobre 2018
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