Il ddl di legge di Bilancio è atteso, come da norma, entro il prossimo 20 ottobre. Al momento non esiste un testo definito e per capire cosa entrerà o meno nella manovra possiamo basarci solo su quanto emerso finora dalle comunicazioni del Governo al termine del Consiglio dei Ministri di lunedì scorso.
Al di là del “pasticcio” numero chiuso a medicina, le decisioni assodate che dovrebbero entrare in manovra al momento sono queste:
- Fondo sanitario nazionale 2019 di 114,4 miliardi, quindi un miliardo in più rispetto al 2018;
- uno stanziamento aggiuntivo per i contratti sanità di 284 milioni;
- uno stanziamento di 50 milioni annui per combattere le liste d’attesa;
- l'“incasso” delle Regioni di 505 milioni derivanti dalla conclusione dei contenziosi con le aziende farmaceutiche per i rimborsi del payback dovuti a seguito dello sfondamento dei tetti di spesa.
Al momento queste sono le uniche poste sulle quali il Governo si è espresso ufficialmente.
In attesa di conoscere il testo effettivo di manovra e decreto semplificazione (che comprende diverse norme di interesse sanitario) sembrerebbero quindi restare fuori una serie di impegni presi in queste ultime settimane come l’abolizione del superticket (costo circa 400 milioni) e l’abolizione del limite di spesa per il personale sanitario fissato al livello 2004 decurtato dell’1,4%, un tetto che rende difficile operare nuove assunzioni.
Non è poi chiaro se vi saranno o meno le risorse per finanziare le borse di studio aggiuntive per le specializzazioni mediche e per la medicina generale di cui si è parlato molto negli ultimi tempi necessarie per far fronte alla carenza dei medici.
Dal ministero della Salute al momento non arrivano notizie “fresche” e questo sembra lasciar intendere che la trattiva è ancora in corso.