3 ottobre - Il ministro della Salute ha ribadito oggi che per la sanità non ci saranno tagli e che ci sarà “oltre un miliardo in più” rispetto all’anno scorso. Bene, ma avrebbe anche dovuto dire che quel miliardo in più che consentirà di passare dai 113,4 miliardi del Fsn del 2018 ai 114,4 del 2019, era già scritto nero su bianco sulla legge di Bilancio quando al suo posto c'era Beatrice Lorenzin
“#BASTATAGLI, finalmente si cambia! Come da mio impegno, per la #sanità abbiamo ottenuto oltre 1 miliardo per garantire al sistema le risorse necessarie.
Il nostro lavoro non si ferma però alla legge di bilancio. Stiamo studiando un piano di rimodulazione della spesa della Pa e con le risorse recuperate potremo effettuare nuovi investimenti.
Il governo ha messo la salute in cima alla lista degli investimenti e delle priorità per i prossimi anni”.
Così oggi il ministro Giulia Grillo sulla sua pagina facebook.
Anche Grillo nel club del “miliardo in più”. Sono almeno due tre anni che la cifra di un miliardo tiene banco nella querelle sulle risorse per la sanità in sede di legge di Bilancio e vi ricorderete senz'altro quando Renzi lo sbandierava come un grande successo e in molti gli rinfacciavano che in realtà gli impegni erano ben altri. Chi glielo rinfacciava, e tra questi anche i 5 Stelle, gli ricordava infatti le promesse di aumenti del Patto per la Salute 2014/2016 che, nella versione originaria, prevedeva addirittura un fondo di 115,4 miliardi già nel 2016.
Come sappiamo a 115,4 miliardi non si arrivò mai. Anzi: nel 2016 il Fsn si fermò a 111 miliardi, per poi salire progressivamente con aumenti costanti ma limitati per l’appunto a “un miliardo in più l’anno” con un fondo sanitario di 112.577 miliardi nel 2017, 113.396 nel 2018 e 114.396 previsti nel 2019. Come vediamo ben lontani da quei 115,4 miliardi che si sarebbero dovuti avere già nel 2016 (vedi per la serie storica l’utilissima tabella elaborata dalla Conferenze delle Regioni a fondo pagina).
Ora anche il ministro Grillo è entrato nel gioco del miliardo in più e, forse dimenticando che il suo Movimento fu tra quelli che denunciarono con più forza, e giustamente, la mancata attuazione degli impegni del Patto per la Salute sul fronte dei finanziamenti, adesso rivendica quasi con orgoglio quel “miliardo in più alla sanità”.
Certo, si dirà, il nuovo Governo avrebbe potuto anche non confermarlo viste le altre priorità, dalle pensioni al reddito di cittadinanza, ma forse è un po’ eccessivo rivendicare come una vittoria l’aver confermato quanto già scritto nelle precedente legge di Bilancio. Senza un euro in più, almeno ad oggi.