Fumano e bevono di più, sono maggiormente coinvolti in incidenti e in episodi di violenza, spesso hanno una scorretta alimentazione e dal medico non ci vanno nemmeno sotto tortura. È questo l’identikit del maschio europeo in termini di salute. Tutti fattori che determinano una speranza di vita inferiore a quelle delle donne.
E per questo l’Oms Europa ha in mente un vero e proprio piano d’azione per sensibilizzare maggiormente i maschietti a stili di vita più corretti. La Strategia propone una serie di misure che possono aiutare i governi a meglio affrontare gli squilibri di genere; a massimizzare l’impegno a ridurre la violenza; a incoraggiare il coinvolgimento degli uomini in tema di salute riproduttiva. Intende anche rendere i sistemi sanitari più consapevoli in materia di genere, garantendo un modello di assistenza che renda i servizi sanitari più accessibili a ragazzi e uomini. Mettere a fuoco le esigenze di salute degli uomini; rivolgersi agli uomini in modo efficace; e migliorare la promozione della salute sono altri elementi del piano.
Ma per mettere in camo una serie di azioni efficaci c’era bisogno per primo di monitorare la questione.
E così in occasione della riunione del
Comitato regionale europeo che si è aperta oggi a Roma l’Oms ha divulgato il primo studio OMS che si occupa della salute e del benessere maschile nei 53 paesi della regione europea dell’OMS indica che gli uomini vivono più a lungo e più in salute che in passato. Eppure, molti uomini muoiono per cause che possono essere prevenute e le ragioni di ciò vanno ben oltre la mera biologia.
Le nuove evidenze indicano la necessita’ di trattare la salute maschile in maniera specifica e la identificano come argomento prioritario per i decisori politici europei. La relazione “Salute e benessere maschile nella regione europea OMS: miglior salute attraverso un approccio di genere” (The health and well-being of men in the WHO European Region: better health through a gender approach) è stata presentata ufficialmente ai delegati dell’organo decisionale dell’OMS Europa che inizia la sua 68esima riunione oggi. I 53 Stati membri si apprestano a sottoscrivere una nuova strategia europea per affrontare le sfide di salute maschile.
“La regione europea e’ un esempio di riduzione efficace della mortalità prematura dovuta a malattie non trasmissibili. Eppure ancora troppi uomini non vengono raggiunti dai servizi sanitari e muoiono giovani per patologie di questo tipo oppure a causa di infortuni. Il nuovo rapporto ci permette di capire le loro necessità specifiche e come possiamo fornire interventi dedicati. Ciò garantirà anche che si raggiunga l’ Obiettivo di Sviluppo Sostenibile sulla parità di genere” ha commentato la Dott.ssa
Zsuzsanna Jakab, direttore regionale OMS Europa.
Allarme sulle differenze di mortalità maschile nei Paesi europei; ma si possono prevenire
Lo studio sottolinea che sussiste un ampio divario in materia di salute maschile in Europa con una aspettativa di vita alla nascita che va dai 64 agli 81 anni – una differenza tra Paesi pari a 17 anni.
- Circa l’86% di tutte le morti maschili può essere attribuito a malattie non trasmissibili e agli infortuni che colpiscono gli uomini in età più giovane.
- Le cause principali di morte per gli uomini tra i 30 e i 59 anni di vita sono le malattie cardiovascolari, il cancro, il diabete e le malattie respiratorie.
- Nella parte orientale della Regione, il 37% delle morti legate alle malattie non trasmissibili avviene prima dei 60 anni di età, rispetto al 13% della parte occidentale della Regione.
- In alcuni Paesi della parte orientale della Regione, il rischio per gli uomini di morire prematuramente a causa di patologie cardiovascolari è sette volte maggiore rispetto alla parte occidentale.
- Circa tre quarti degli uomini che muoiono per incidenti stradali sono di età inferiore ai 25 anni.
Comportamenti maschili – perche’ correre rischi piuttosto che mantenersi in salute?
L’esposizione al rischio da parte degli uomini e’ state monitorata per così tanto tempo da essere ormai quasi considerata biologicamente determinata, ma i divari registrati in Europa dimostrano che non è così.
Le norme di genere e le aspettative sociali influenzano il fatto che piu’ uomini rispetto alle donne fumino, consumino alcol, siano vittima di infortuni o coinvolti in episodi di violenza interpersonale. La loro salute si deteriora anche a causa di alimentazione scorretta, altro elemento variabile attraverso la regione. Per esempio, il rischio di eccessivo consumo di sodio è più marcato in Asia Centrale mentre il rischio principale in Europa occidentale è dato da regimi alimentari carenti in frutta e verdura. I dati più recenti dimostrano che negli uomini della regione europea OMS:
- Il fumo è stato responsabile di circa 1 milione di morti nel 2016, e viene indicato come il principale rischio per la salute degli uomini che vivono in Europa centrale e occidentale.
- Il consumo di alcol e di droghe è il fattore numero uno di rischio nei paesi dell’Est, causa di circa il 24% degli anni persi di vita della popolazione maschile.
- In Asia centrale, il fattore di rischio principale è dato da alimentazione poco sana, causa di circa il 17% degli anni persi di vita della popolazione maschile.
Inoltre, gli uomini sono spesso meno portati a rivolgersi ai medici rispetto alle donne. Per esempio, uomini con problemi emotivi o con sintomi di depressione spesso non vengono diagnosticati perchè non prendono sul serio tali condizioni e non sono abituati a chiedere aiuto. L’incapacità nell’identificare problemi di salute mentale contribuisce ad aumentare le percentuali di suicidio, che, per gli uomini tra i 30 e i 49 anni, è di 5 volte superiore rispetto alle donne della stessa fascia di età.
Parità di genere a vantaggio della salute maschile
Lo studio rivela che fattori quali il benessere economico, l’istruzione, l’occupazione, l’esclusione sociale e la discriminazione, il pensionamento e le condizioni di vita influenzano la salute e il benessere degli uomini. Vivere in un Paese dove esiste la parità di genere va a vantaggio della salute maschile e risulta in tassi di mortalità minori, maggior benessere, tassi dimezzati di depressione e maggior possibilità che venga praticato “sesso sicuro”, minori suicidi e una diminuzione pari al 40% dei fenomeni di morte violenta.
Lo studio reitera che il miglioramento della salute e del benessere degli uomini è meglio garantito in presenza di un quadro di parità di genere. Il coinvolgimento degli uomini e la loro partecipazione in mansioni di accudimento (pagate e non pagate); la prevenzione della violenza contro le donne e la responsabilità condivisa in materia di salute riproduttiva sono interventi chiave per raggiungere traguardi globali sulla parità di genere e per accellerare il conseguimento di importanti obiettivi di salute.
La risposta della sanità pubblica
I decisori politici che partecipano al Comitato Regionale OMS Europa di Roma verranno invitati a discutere una nuova Strategia europea sulla salute e il benessere degli uomini, documento sviluppato in consultazioni con Paesi, esperti, enti e con la società civile.
La Strategia propone una serie di misure che possono aiutare i governi a meglio affrontare gli squilibri di genere; a massimizzare l’impegno a ridurre la violenza; a incoraggiare il coinvolgimento degli uomini in tema di salute riproduttiva. Intende anche rendere i sistemi sanitari più consapevoli in materia di genere, garantendo un modello di assistenza che renda i servizi sanitari più accessibili a ragazzi e uomini. Mettere a fuoco le esigenze di salute degli uomini; rivolgersi agli uomini in modo efficace; e migliorare la promozione della salute sono altri elementi del piano.