“Eliminare la sanzione e la certificazione significa di fatto togliere l'obbligatorietà e quindi non dare ai genitori nessuna garanzia sulle coperture vaccinali nelle classi dei propri figli”. Così in una nota, l'ex Ministro della salute e leader di Civica Popolare,
Beatrice Lorenzin interviene sul tema dopo l’approvazione ieri dell’emendamento che ha congelato per un anno l’obbligo vaccinale per l’ingresso all’asilo.
“Lo stato abdica – aggiunge - anche dal proprio dovere di garante della salute pubblica, infatti nonostante i significativi aumenti percentuali registrati dall’entrata in vigore della legge, siamo bel lontani dall'aver raggiunto e consolidato l'immunità di gregge, non solo sui nuovi nati, ma nella complessità della popolazione, a causa delle migliaia di persone perse alla vaccinazione nell’ultimo decennio”.
“Sconvolge - sottolinea Lorenzin - l’assenza di strategia sanitaria del Governo che fa una politica dei due forni, creando solo confusione e incertezza su una materia che dovrebbe rispondere solo a criteri strettamente scientifico-epidemiologici e di igiene pubblica”.
“Tutto questo - continua - mentre in Italia si continuano a registrare ogni giorno nuovi casi di morbillo, ricoveri o esiti drammatici per casi di pertosse o meningite. Torniamo indietro senza, per altro, aver dato un messaggio chiaro e univoco sulla bontà, necessità e utilità dei vaccini del calendario vaccinale, lasciando uno spazio paritario alla disinformazione antiscientifica”.
"Avremo un anno di vuoto, - continua l'ex Ministro - un anno perso in attesa di chissà quale nuova proposta creativa e nel frattempo non ci rimane che incrociare le dita sperando che l'effetto del decreto vaccini continui nonostante lo svuotamento giallo verde”.
"Come dire che - conclude - per chi non può essere vaccinato rimane come unica certezza sperare nella propria buona sorte"