“Piena collaborazione all'iniziativa legislativa annunciata dal ministro della salute Giulia Grillo”. Cosi
Tiziana Frittelli Presidente di Federsanita Anci commenta l’arrivo del Ddl anti violenze nel prossimo Cdm.
“Concordo a 360 gradi – afferma Frittelli - con quanto affermato dal Ministro circa la preoccupante escalation di episodi a danno degli operatori sanitari che evidenziano l'assoluta necessità di un intervento legislativo che possa porre un freno e le basi per una maggiore tutela di chi, ogni giorno, presta servizio nelle strutture sanitarie a favore del bene dei cittadini”.
Nelle prossime settimane Federsanità ANCI “concluderà un'indagine somministrata a tutte le Aziende sanitarie e ospedaliere associate, promossa in accordo con Fnmoceo, con l'obiettivo di monitorare, a dieci anni dall’emanazione, l’attuazione della raccomandazione del Ministero della Salute n° 8 del novembre 2007, sulla prevenzione degli atti di violenza a danno degli operatori sanitari”.
“Non solo. – specifica la presidente - Grazie ai dati che stiamo raccogliendo si potranno condividere quegli accorgimenti innovativi già adottati in alcune Aziende sanitarie che, di propria iniziativa, hanno messo in atto best practices, rendendo le sedi veramente sicure e a prova di aggressione, spesso in collaborazione con gli Enti Locali e le forze dell’Ordine. Per questo abbiamo pensato di censirli ed elaborare con un gruppo di lavoro ad hoc un Vademecum di indicazioni concrete da mettere a disposizione di tutte le Aziende. Inoltre, in questa raccolta di informazioni e indicazioni, abbiamo pensato di coinvolgere la catena del rischio delle Aziende sanitarie, dai Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione ai Risk manager, perché siamo convinti che spesso le ragioni di alcune situazioni, e le loro possibili soluzioni, siano connesse tra loro”.
“Bisogna rimettere al centro dell'attenzione pubblica la sacralità del rapporto medico-paziente – spiega Frittelli - . Sarebbe miope cercare i problemi della violenza agli operatori sanitari solo all’interno delle strutture. Basti pensare all’indotto della responsabilità professionale sanitaria e alla medicina difensiva per capire che siamo di fronte a un vero e proprio cortocircuito culturale di un Paese in profonda crisi. Occorre investire in comunicazione, soprattutto, per quanto attiene alle strutture, tra personale sanitario ed utenti, per ripristinare un clima di fiducia e di rispetto che si è andato perdendo, talora immotivatamente. Ben venga quindi l'iniziativa del Ministro Grillo a cui, sin d'ora, confermiamo la nostra piena disponibilità a collaborare”.