“Non possiamo che dirci soddisfatti” commenta
Silvestro Scotti, Segretario Generale Nazionale di Fimmg “per la proposta del ministero della Salute nel FSN 2018 di un aumento delle borse per la formazione in medicina generale per il triennio 2018-2021 che domani, 1 agosto, sarà in discussione in Conferenza Stato-Regioni”.
“Speriamo che l’approdo in Conferenza Stato Regioni dell’iniziativa del ministro
Giulia Grillo trovi una intesa su tale tema che mira a finanziare, con 40 milioni di euro, 860 borse di studio aggiuntive – prosegue Scotti -. Tale intesa è necessaria non solo, come appare nell’immediato, per le legittime aspettative di tanti giovani laureati che restano nel limbo dei medici cosiddetti senza futuro per indisponibilità di posti nelle scuole di formazione post laurea, ma soprattutto per continuare a garantire l’assistenza, già oggi in carenza, di oltre 1,5 milione di cittadini grazie alla preparazione in tre anni di altrettanti futuri medici di medicina generale”.
“Un provvedimento non più procrastinabile” sottolinea Scotti, “perché pone le basi sulle quali si costruirà nei prossimi anni il diritto alla salute dei cittadini, diritto sempre più richiedente un approccio di cure primarie e di prossimità visto l’aumento dell’invecchiamento e delle cronicità. E questo diritto non può essere rimesso a valutazioni discrezionali da parte di quelle Regioni, poche per fortuna, che vorrebbero dirottare altrove i fondi e che prospettano modellistiche contrattuali e di offerta assistenziale che loro stesse sanno irrealizzabili, come il passaggio alla dipendenza della medicina generale”.
“Sappiamo che la maggioranza delle Regioni e della loro rappresentanza nazionale, espressa dalle posizioni sia dell’assessore Saitta, coordinatore della Commissione Salute delle Regioni, sia dell’assessore Venturi, presidente del Comitato di Settore, sono altamente sensibili e disponibili su tale tema, ma proprio per sottolineare il valore improcrastinabile di questo provvedimento” conclude Silvestro Scotti “ricordo che il 14 settembre p.v. è già stato convocato il Consiglio Nazionale Fimmg. Nel caso di un’ennesima retromarcia su questo tema lo porterò all’attenzione del Consiglio, pronto a chiedere di proclamare lo stato di agitazione. Garantire il diritto all’assistenza primaria dei nostri pazienti, il diritto alla formazione dei nostri giovani medici e nell’insieme il diritto al futuro della medicina generale e conseguentemente del Servizio Sanitario Nazionale, credo sia una nobile ragione anche per arrivare allo sciopero della categoria”.