Il decreto Monti stabilisce che anche i farmaci di fascia C con obbligo di ricetta possano essere venduti nelle parafarmacie e negli altri esercizi commerciali abilitati (in particolare i corner della grande distribuzione). Resta e si rafforza con specifiche indicazioni ambientali, l’ambito di competenza del farmacista, la cui presenza è obbligatoria.
Attualmente questa categoria di farmaci comprende molte specialità medicinali per la cura di diverse patologie. Depressione, disturbi legati a infiammazioni osteoarticolari, infezioni, stitichezza, disfunzione erettile, ansia. Patologie importanti per le quali, in alcuni casi, esistono note prescrittive che danno diritto il rimborso del farmaco ma che, nella maggioranza dei casi, sono a carico del cittadino perché non ritenuti “essenziali” come quelli inseriti nella fascia A del prontuario a carico del Ssn.
Le categorie più vendute sono le benzodiazepine e analoghi, i contraccettivi orali e i farmaci usati nelle disfunzioni erettili che da sole fanno un terzo del mercato.
Essenziali o meno, si tratta di quasi 3.800 prodotti comunque soggetti a prescrizione del medico e in ogni caso sono oggetto di largo consumo con una spesa annua che nel 2010 ha raggiunto i 3,113 miliardi di euro. Sommati ai 2,212 miliardi di fatturato dei farmaci da automedicazione, già liberalizzati dal 2006, si arriva così a un mercato di 5,325 miliardi, vale a dire il 27,8% dell'intero mercato farmaceutico italiano (compreso quello ospedaliero), che potrà essere gestito anche fuori dalle farmacie tradizionali.