“Obiettivo raggiunto”.
Vasco Errani sintetizza così l’esito del lungo confronto, quasi un’ora e mezza, tra Regioni, Comuni, Province e Governo per discutere le misure da inserire nella manovra economica.
Per la sanità, dunque, nessuna anticipazione degli interventi previsti per il 2013 e il 2014: il finanziamento 2012 sarà quello già fissato nel “vecchio” Patto per la salute: oltre 106 miliardi di euro da ripartirsi tra le Regioni.
“Non è stato un incontro formale, né di semplici comunicazioni – ha detto Errani ai giornalisti – abbiamo fatto un lavoro vero per cominciare a ricostruire una relazione costruttiva tra Regioni, Comuni, Province e Governo”.
Per la sanità, ha proseguito Errani, “abbiamo spiegato che è la situazione è già difficilissima mantenendo il finanziamento previsto per il 2012 e che quindi non era possibile ridurlo nemmeno di 1 euro”. E il Governo ha compreso questa esigenza impegnandosi a reperire le risorse necessarie attraverso la fiscalità generale attraverso un intervento sull'Irpef "concordato con le Regioni ma perequato a livello nazionale".
Restano invece in campo i provvedimenti sulle farmacie (farmaci di fascia C anche nelle parafarmacie e grande distribuzione; tetto di 4mila abitanti per l’apertura di nuove farmacie), anche se occorrerà aspettare la stesura definitiva del decreto prevista per questa sera.
Errani ha confermato che occorrerà tornare presto a discutere della materia sanitaria con il Governo, aprendo subito il tavolo per il nuovo Patto per la salute, dove si discuterà certamente delle proposte avanzate dalle Regioni: blocco del turn over generalizzato, chiusura di piccoli ospedali e di reparti, riforma dei ticket con attenzione alla “fedeltà fiscale e alle famiglie”, come ha sottolineato Errani.
“La manovra ci metterà nelle condizioni di non interrompere i servizi di trasporto pubblico locale e di sanità” ha rimarcato la presidente della Regione Lazio
Renata Polverini a margine della conferenza stampa. Anche sul trasporto pubblico locale, infatti, sembra scongiurato il taglio di 400 milioni di euro previsto nei giorni scorsi, compensato, come avevano suggerito le Regioni, da aumenti delle accise sui carburanti.