“Per 14 milioni di italiani presto non ci sarà più neanche un medico di base a cui rivolgersi. Questo in un Paese che ha visto tagli o mancati aumenti del fabbisogno sanitario nazionale per oltre 20 miliardi negli ultimi 5 anni, e che nel 2016 ha costretto oltre 11 milioni di cittadini a rinunciare alla cure per ragioni di reddito o per la lunghezza eccessiva delle liste di attesa (dati Censis)”, così oggi
Luigi Di Maio in un post sul Blog delle Stelle.
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Non sopporto più la favola di una sanità pubblica inefficiente che andrebbe riformata o addirittura privatizzata. La verità è che la classe politica degli ultimi dieci anni ha ferito a morte un servizio sanitario pubblico e universalistico che era ai primi posti nel mondo per efficacia ed efficienza. E
nei prossimi anni si prepara ad infliggere il colpo di grazia a causa del blocco del turnover in vigore ancora in molte Regioni e della struttura delle università nazionali, che sfornano meno specialisti di quanti ne servirebbero”, scrive ancora il candidato premier dei Cinque Stelle.
“La Salute è il primo e fondamentale servizio pubblico, un diritto di cittadinanza previsto dall’art. 32 della Costituzione italiana.
Il MoVimento 5 Stelle al governo invertirà la rotta rifinanziando il fondo sanitario nazionale, assumendo 10.000 unità di personale tra medici e infermieri e spazzando via il blocco del turnover”, conclude il post di Di Maio.