toggle menu
QS Edizioni - venerdì 22 novembre 2024

Governo e Parlamento

Carenza medici. Crimì (Pd): “Fenomeno non dovuto esclusivamente all'Università o scuole di specializzazione”

immagine 10 febbraio - "Le cause sono da individuare nelle insufficienti assunzioni, nell'antiquata e rigida organizzazione del personale sanitario, negli interessi corporativi, nei diversi ed inefficienti sistemi regionali". Così il deputato dem commenta l'allarme lanciato ieri per la carenza di medici che si andrà a configurare nei prossimi 5 anni (-45.000 quelli stimati).
"Condivido la preoccupazione per la carenza di medici di base e del Ssn che potrebbe configurarsi nei prossimi anni lanciata da Fimmg e Anaao ma non dobbiamo dimenticare che molti giovani medici non trovano adeguati spazi lavorativi. Le assunzioni negli ospedali sono scarse, così come le convenzioni con i giovani medici di Medicina Generale. Se è vero quindi che il numero dei medici è in allarmante decrescita, questo non è dovuto esclusivamente all'Università o alle Scuole di specializzazione medica, che gestiscono al limite delle loro capacità un numero di studenti troppo elevato e tra i più alti d’Europa". Così Filippo Crimì (Pd) commenta l'allarme lanciato ieri per la carenza di medici che si andrà a configurare nei prossimi 5 anni (-45.000 quelli stimati).

"Le cause sono piuttosto da individuare nelle insufficienti assunzioni, nell'antiquata e rigida organizzazione del personale sanitario, negli interessi corporativi, nei diversi ed inefficienti sistemi regionali. Con il Partito Democratico nella legislatura appena conclusa mi sono concentrato molto sul tema della formazione medica. Abbiamo introdotto il concorso nazionale per l'accesso alle Scuole di specialità, una vera conquista che premia il merito e lo studio. I contratti annuali di formazione specialistica - ha aggiunto -sono stati inoltre aumentati dai 3.500 del 2013 fino agli attuali 6.000. Su questo punto intendiamo, e io stesso intendo, spenderci per un ulteriore incremento dei finanziamenti da assegnare alle borse di specialità. Il divario tra il numero di laureati in medicina e quello dei posti a disposizione nelle specializzazioni è ancora significativo. Più che dalle esigenze del Sistema Sanitario, che assume pochi giovani medici, questo fattore dipende dall'aver ampliato eccessivamente il numero di nuove iscrizioni al corso di laurea".

"Vogliamo, inoltre, che sorga una vera Scuola di specializzazione in Medicina Generale, introducendo contemporaneamente la possibilità di avere una laurea abilitante in medicina. Il Sistema Sanitario Nazionale deve essere difeso e deve poter crescere dal punto di vista scientifico, professionale ed organizzativo per poter rispondere al meglio alle esigenze presenti e future della popolazione", conclude Crimì.
10 febbraio 2018
© QS Edizioni - Riproduzione riservata