“È il tempo di rilanciare la sanità pubblica. Non è un problema di risorse. È una questione di scelte. Il servizio sanitario nazionale è una delle grandi conquiste di civiltà del nostro paese e costituisce un punto di riferimento imprescindibile per chi si trova in sofferenza sociale e come tale va consolidato e rilanciato”.
Enrico Rossi, assessore alla sanità prima e presidente della Regione Toscana poi, scende in campo nelle prossime elezioni del 4 marzo come esponente di 'Liberi e Uguali (Leu), il partito del presidente del Senato Pietro Grasso.
“Per troppo tempo – afferma Rossi - la sanità pubblica è stata penalizzata a vantaggio di quella convenzionata e integrativa, con evidente aumento del peso sulla fiscalità generale. La spesa sanitaria è ferma da anni ed è necessario riportarla alla media dei paesi dell’Europa occidentale. È stato lasciato troppo spazio a forme integrativa che hanno pesato sulle casse dello Stato e dei cittadini e che ora dobbiamo limitare e controllare con severità”.
Per Rossi quindi rilanciare il servizio sanitario nazionale è la priorità. “E il programma di Liberi e Uguali – spiega il governatore toscano - va decisamente in questa direzione”.
Secondo Rossi è possibile ridurre gli sprechi ed è possibile investire. In strutture, in tecnologie, in personale, nella farmaceutica. “Proponiamo – prosegue - di abolire il superticket e rimodulare le fasce a pagamento. Promuoveremo una nuova politica del farmaco per ridurre spese e costi sociali, investendo sui generici e su quelli innovativi in modo da eradicare malattie fino a poco tempo fa incurabili e contrastare pressioni indebite e speculazioni corporative”.
E ancora:
“Occorre potenziare il sistema, innovando e investendo; assumendo 40mila giovani medici e infermieri e rinnovando i contratti, per combattere la precarietà, superare la carenza di servizi sanitari diffusi sul territorio, ridurre il ricorso ad appalti esterni. Destineremo 5 miliardi in 5 anni per il rinnovamento tecnologico e l’edilizia sanitaria”.
Dal punto di vista della programmazione secondo Rossi “per ridurre le liste di attesa è necessario compiere quel salto che fino a ora nessuno ha avuto il coraggio di fare: abolire gradualmente l’intramoenia. Perché non è più tollerabile che un cittadino si senta dire che se paga avrà la prestazione domani, altrimenti dovrà attendere mesi. Sulla sanità bisogna decidere da che parte stare. Noi di Liberi e Uguali abbiamo scelto e ci impegneremo per rafforzare la sanità pubblica e per renderla davvero più giusta e universale”.