Avevano già espresso la loro contrarietà ed ora, mentre i deputati sono impegnati proprio sulla sua discussione in Aula alla Camera, chiedono di nuovo una revisione del Ddl Lorenzin. Le Professioni intellettuali medica e odontoiatrica si rivolgono ai Partiti politici affinché tengano conto delle
ragioni che hanno indotto il Consiglio Nazionale della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo) e l’Assemblea dei Presidenti delle Commissioni Albo Odontoiatri (Cao) ad esprimere la propria ferma contrarietà.
In particolare, i rappresentanti di categoria, si riferiscono
all’impianto attuale dell’articolo 4, relativo alla riforma degli Ordini professionali: “le trasformazioni subite dal testo iniziale nell’iter parlamentare - hanno spiegato Fnomeceo e Cao - hanno infatti determinato uno stravolgimento tale da renderlo incompatibile con quella riforma degli Ordini che negli auspici della professione medica e odontoiatrica doveva ammodernarne le funzioni. L’insieme dell’articolato limita gravemente l’autonomia delle professioni, tanto da renderle amministrate e sotto tutela politica e dunque non in grado di adempiere al loro ruolo a garanzia del cittadino”.
Esprimono inoltre “
forti perplessità sulle attuali modalità con le quali il Ddl prevede l’inclusione delle nuove professioni sanitarie, che al momento non sembrano essere indispensabili al sistema di cure previsto dal Servizio Sanitario Nazionale”.
La Fnomceo in qualità di rappresentante istituzionale delle due Professioni, si dichiara “disponibile a
istituire sin da subito un Gruppo di Lavoro per stendere le linee guida di una riforma che tenga conto delle istanze dei professionisti e non solo delle ragioni di carattere elettorale”.