“Applicare in tutta Italia l’Iresa, l’imposta a carico delle compagnie aeree attraverso i cui proventi le Regioni dovrebbero compensare l'inquinamento acustico prodotto dagli aeroporti ai danni dei cittadini e dell’ambiente. Un tesoretto che, oltre a forme di indennizzo per le popolazioni residenti nelle vicino agli aeroporti, potrebbe essere utilizzato per il completamento dei sistemi di monitoraggio e disinquinamento”. E’ questo, in sintesi, il contenuto di una risoluzione congiunta del MoVimento 5 Stelle, a prima firma di
Arianna Spessotto, depositata nelle Commissioni Finanze e Trasporti.
“Attualmente questo tributo regionale è stato applicato a macchia di leopardo sul territorio nazionale. Al momento sono infatti in Italia solo cinque le Regioni che hanno istituito l’Iresa e tra queste, ce ne sono alcune, come il Lazio, che destinano solo una minima parte delle entrate a compensare i costi sociali dei rumori degli aerei nelle fasi decollo e atterraggio – spiega Arianna Spessotto, capogruppo del M5S in Commissione Trasporti e prima firmataria della risoluzione - Siamo di fronte ad un paradosso: i livelli di rumore dovuto al traffico aereo continuano ad essere costantemente fuori dai limiti di legge, eppure le Regioni preferiscono non applicare questa imposta che potrebbe invece contribuire a sostenere il costo degli interventi necessari per contenere il rumore e compensare la popolazione residente, come già avviene in altri Stati membri dell'Unione europea”.
“Con questa risoluzione pretendiamo dal Governo che l’IRESA torni alla sua natura di imposta di scopo, anche attraverso la definizione di una soglia minima valida per tutte le Regioni, a garanzia del diritto alla salute, e della tutela dell’ambiente, garantiti dalla Costituzione”, concludono i parlamentari 5stelle.