"Stando alle informazioni prese dall'Aifa, la situazione di indisponibilità del medicinale oggetto di questo atto ispettivo è previsto che termini entro il primo ottobre. La società titolare di autorizzazione di immissione in commercio del farmaco in questione ha, infatti, fornito all'Aifa ampie rassicurazioni al riguardo, impegnandosi ad adottare tutte le misure ritenute necessarie per la definizione del problema entro il corrente mese di settembre". Così il sottosegretario alla Salute,
Davide Faraone, ha risposto in Aula alla Camera lo scorso martedì ad un'interrogazione presentata da
Paola Binetti (Udc-Idea) sulla carenza del farmaco Creon per la fibrosi cistica.
"Sono, peraltro, lieto di comunicare che - ha aggiunto il sottosegretario - per quanto sia ormai imminente la risoluzione della problematica evidenziata, l'Aifaavrà comunque modo di affrontare, insieme alla Lega italiana fibrosi cistica, nel corso di un apposito incontro prossimo, previsto entro la fine del mese corrente, una disamina delle ragioni della recente criticità, oltre che la definizione condivisa di ogni altra ulteriore iniziativa ritenuta opportuna".
"In conclusione, desidero fornire agli onorevoli interpellanti la piena assicurazione che il Ministero della Salute continuerà a seguire con particolare attenzione l'evolversi della vicenda, valutando l'opportunità di adottare tutti gli strumenti necessari al fine di garantire ai pazienti affetti da fibrosi cistica la necessaria continuità terapeutica e, al contempo, la giusta serenità psicologica per affrontare tale patologia", conclude Faraone.
In sede di replica Binetti si è così scagliata contro l'azienda farmaceutica: "Io credo che la casa farmaceutica Mylan meriterebbe davvero, se esistesse nel sistema, una sanzione molto pesante: è un anno, è dal 16 novembre, io non ho letto, sottosegretario, tutte le lettere che ho ricevuto, tutte le sollecitazioni che ho ricevuto, da tutta l'Italia, sono tutte documentate, una ad una, con numero di persone, con numero di dosi necessarie e quant'altro, è tutto documentato. Non si può dire che, siccome sto aggiornando il sistema informatico, allora non ti do quei farmaci che rispondono strutturalmente alla tua qualità di vita. Non è accettabile".