“È trascorso un anno da quando i partiti decisero di separare la questione del testamento biologico dall'eutanasia e di affrontare almeno quella questione”. A ripercorrere le ultime tappe dei temi legati al fine vita sono
Filomena Gallo e
Marco Cappato, segretario e tesoriere Associazione Luca Coscioni.
“Il testo di legge – hanno continuato il due vertici dell’Associazione - che sostanzialmente recepisce ciò che già la giurisprudenza ha stabilito, cioè il diritto a interrompere le terapie senza soffrire anche quando ciò significa andare verso la morte,
era stato approvato a larghissima maggioranza alla Camera dei Deputati”.
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Oggi però la legge sul testamento biologico è di fatto affossata. Formalmente - hanno aggiunto - il testo è in calendario in Aula al Senato per fine settembre ‘ove terminato l'esame in commissione’ La commissione Igiene e Sanità però non ha in calendario il testo perché attende il parere della commissione bilancio, la quale ha il punto come ottavo punto all'ordine del giorno. In sintesi: siamo alla paralisi”.
La denuncia di Filomena Gallo e Marco Cappato è chiara: “in queste ore
si sta perfezionando la negazione del diritto dei cittadini italiani ad ottenere una risposta, qualunque essa sia, da parte delle istituzioni in materia di fine vita”.
Per il segretario e il tesoriere Associazione Luca Coscioni “l'unica possibilità per arrivare in tempo prima dello scioglimento delle Camere è che la Presidente della Commissione, Emilia Grazia De Biasi (Pd), faccia davvero ciò che lei stessa aveva proposto: invii il
testo direttamente in Aula, sottraendolo dall'ostruzionismo dei 3 mila emendamenti in Commissione. Solo così si potrà evitare di vanificare anche questa legislatura per l'affermazione della libertà e responsabilità dei cittadini fino alla fine della vita”.
La proposta di legge "Eutanasia legale" dell'Associazione Luca Coscioni, datata 13 settembre 2013, è sostenuta da: Radicali italiani, Uaar, Exit Italia, Certi diritti e Amici di Eleonora. “Da allora - hanno concluso Filomena Gallo e Marco Cappato - in spregio del dettato costituzionale che prevede che il popolo esercita l'iniziativa delle leggi, il Parlamento non ha discusso nemmeno 5 minuti di legalizzazione dell'eutanasia. A nulla sono valsi i richiami dell'allora Presidente Napolitano (il Presidente Mattarella non si è invece espresso), l'appello al Parlamento rivolto da decine di persone malate e di personalità del mondo della politica e della cultura”.