“Il Decreto Lorenzin sull’obbligatorietà dei vaccini ha una finalità assolutamente condivisibile, in quanto conferma il valore etico e sociale della pratica vaccinale che è evidentemente di interesse collettivo, quale tutela del diritto alla salute, ma anche dovere di tutela delle persone più fragili”.
Così in una nota diffusa alla vigilia della ripresa dell’esame del testo in Commissione Sanità al Senato Luigi d’Ambrosio Lettieri (Direzione Italia).
“Bene, dunque, il principio dell’obbligatorietà per accedere a scuola – sottolinea il senatore - ma il testo contiene alcune criticità da risolvere e, a mio parere, va modificato e integrato in alcune parti. La parola d’ordine è fiducia. Lo Stato deve formare e informare”.
“Di qui la presentazione di undici emendamenti – spiega - che hanno soprattutto l’obiettivo di neutralizzare un dibattito strozzato da nodi ideologici che non portano a nulla, mitigando l’eccessiva afflittività delle sanzioni con particolare riferimento alla perdita di potestà genitoriale in caso di inottemperanza agli obblighi vaccinali e potenziando le attività di educazione e informazione con campagne di prevenzione vaccinale capillari e continuative”.
Per D’Ambrosio Lettieri, “il valore, sanitario e sociale, delle vaccinazioni purtroppo in questi anni è stato messo in discussione non dalla evidenza scientifica ma da un fenomeno crescente e pericoloso di disinformazione anti vaccinale che ha alimentato una serie di preoccupazioni, spesso infondate, e di pregiudizi nei genitori, soprattutto riguardo le vaccinazioni cosiddette raccomandate, che hanno finito per essere considerate di importanza minore e, in conseguenza, non sicure o, peggio, addirittura, dannose”.
“Questi falsi allarmi, sempre smentiti da larga parte della comunità scientifica – continua il senatore - hanno provocato un senso di paura nei confronti delle vaccinazioni che, in conseguenza, ha indotto un numero crescente di genitori a ritardare o rifiutare la vaccinazione dei propri figli”.
“Insomma, il paradosso è che nell’era in cui si fa un uso smodato e irresponsabile degli antibiotici, una società fortemente medicalizzata non si preoccupa più di tanto dello sviluppo di una pericolosa antibiotico-resistenza, ma va in ansia per un obbligo vaccinale”, commenta ancora l’esponente di Direzione Italia.
“Ma tra il pugno di ferro e la decisione di non vaccinare i propri figli c’è tutto un mondo di mezzo – dice ancora D’Ambrosio Lettieri - che va riempito di contenuti concreti che dovrebbero andare in una direzione anche questa obbligata come i vaccini: far ritrovare ai genitori la fiducia in quelle istituzioni che quell’obbligo impongono. L’incontro tra l’obbligo, la fiducia, l’informazione e la conoscenza, è, infatti, l’unica combinazione in grado di produrre effetti positivi sulla salute pubblica”.
“L’obbligo vaccinale non può prescindere dalla obbligatorietà per il corpo docente e per gli operatori sanitari alla formazione specifica e all’aggiornamento permanente”, continua, ricordando anche che “la somministrazione dei vaccini in farmacia da parte di medici e infermieri potrebbe, inoltre, contribuire ad agevolare l’accesso ai servizi da parte dei cittadini”.
Per il senatore, “Occorre anche istituire una banca dati per ciascuna Regione e un Servizio Anagrafe nazionale al fine di monitorare l’affluenza di tutti i dati relativi alle vaccinazioni in età scolare e prescolare per migliorare ulteriormente il servizio. Come pure prevedere la divulgazione, attraverso l’Aifa, delle reazioni avverse accertate. E a proposito di reazione avverse riconosciute, propongo con un mio emendamento che i familiari siano esonerati dall’obbligo”.
“Un altro aspetto, certo non marginale, è legato alla adeguatezza delle risorse che vanno aumentate sia per l’acquisto dei nuovi vaccini che per la formazione anche nelle scuole.
Chiedo, infine, - conclude - che venga conferita una delega legislativa al Governo per l'adozione periodica di disposizioni relative alla tipologia, ai modi e ai tempi della somministrazione dei vaccini, nonché relative all'estensione dell'obbligo vaccinale che per il momento dovrebbe riguardare sette vaccinazioni, compresa la trivalente. Gli obblighi vaccinali vanno estesi anche agli operatori sanitari, come avviene in gran parte del mondo”.