“Le risposte del governo fanno giustizia alle polemiche infondate sull’inutilità della legge “dopo di noi” e mettono all’angolo coloro che hanno mostrato scetticismo. La legge 112/2016 non solo non ha fatto flop, ma la sua applicazione sta procedendo mostrando una responsabilità condivisa a tutti i livelli istituzionali”. Così
Elena Carnevali e
Anna Margherita Miotto, deputate del Partito Democratico, dopo aver ascoltato la risposta del governo all’interpellanza urgente di cui erano firmatarie in merito allo stato di attuazione della legge 112/2016, per la deistituzionalizzazione e l'inclusione sociale delle persone sole con disabilità. Ricordiamo che sullo stesso tema
il Governo era già intervenuto lo scorso 13 giugno rispondendo ad un altra interrogazione, questa volta di
Ileana Argentin (Pd) in Commissione Affari sociali.
“Ben prima delle scadenze previste, il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, il ministero della Salute e quello dell’Economia e delle Finanze hanno approvato i decreti attuativi e stabilito la ripartizione dei 90 milioni di fondi per il 2016 . Le regioni – sottolineano le deputate Dem - hanno presentato le linee di indirizzo per l’impiego delle risorse, contribuendo a quantificare le esigenze e le necessità di intervento per gli anni futuri, e il ministero ha già comunicato le valutazione sulla congruità delle stesse con le finalità della legge. Ad oggi il ministero del Lavoro ha erogato il 95,6 per cento delle risorse complessivamente stanziate per l'anno 2016 e si appresta a completare entro la fine del mese la distribuzione alle regioni che, in queste settimane, procederanno a finanziare i progetti che consentano percorsi di accompagnamento all’uscita dal nucleo familiare di origine e il supporto all’abitare in autonomia in piccole convivenze simil familiari. Questo percorso è destinato a non interrompersi grazie agli stanziamenti già previsti nel triennio e così sarà d'ora in poi, ogni anno, attraverso una programmazione pluriennale.”
“Chi pensava che le famiglie chiedessero solo un beneficio monetario si sbaglia, chiedono invece una prospettiva di vita per i figli, diversa dall’istituzionalizzazione, coscienti che per realizzare percorsi di autonomia servono anni di investimento sull’acquisizione delle competenze e “infrastrutturazione sociale” da parte delle regioni e degli enti locali in collaborazione con le associazioni dei famigliari, perché come dice la Fish “Nulla su di noi se non con noi”. Questa legge ha colto l’obiettivo, ora abbiamo il dovere di vigilare perché sia applicata coerentemente da parte delle regioni e degli enti locali e – concludono Carnevali e Miotto - abbiamo il diritto di essere orgogliosi di aver risposto con i fatti e con le risorse, che speriamo di incrementare, alle esigenze di tante donne e uomini”.