“Ragionevoli e condivisibili modifiche non significano bocciare o bloccare la legge sul fine vita. Coniugare i diritti del paziente con la migliore assistenza possibile, nel rispetto e nella tutela della dignità, risponde allo spirito dell'art.32 della Costituzione”. Così il senatore
Lucio Romano, bioeticista ed esponente di Democrazia Solidale, vicepresidente della Commissione Politiche Ue e componente della Commissione Igiene e Sanità, ha commentato le audizioni della stessa Commissione sulla legge sul fine vita.
“Il lavoro svolto alla Camera – ha continuato il senatore - è stato certamente utile ma è nell'autonomia del Senato ritenere di poter migliorare il testo, evitando alcune oggettive criticità che rischiano di contraddire proprio lo scopo della legge o creare fattispecie difficilmente gestibili”.
“Non è il contrattualismo ma la relazione di cura il fondamento tra paziente e medico, tra fiduciario ed equipe sanitaria. Pertanto necessarie dichiarazioni anticipate di trattamento e non disposizioni. No all'ostinazione irragionevole e all'accanimento clinico. No ad abbandoni ed omissioni. Sì alle cure palliative e alle terapie del dolore. Sì alla sedazione profonda continua in imminenza di morte. Sì alla pianificazione condivisa delle cure. Sì - ha concluso Romano - al registro delle Dichiarazioni anticipate di trattamento”.