Fotografare lo stato dell’arte della compartecipazione alla spesa sanitaria nelle regioni italiane per capire quanti sono gli esenti per patologie e per reddito, e dove e come sono collocati i super ticket sulla specialistica e decidere quindi come rivedere il meccanismo dei ticket secondo principi di equità, solidarietà e universalismo. Il tutto senza compromettere le entrate garantite dai ticket che attualmente forniscono alle Regioni un gettito di 3 miliardi annui.
Una sfida ardua dal momento che l’eliminazione delle disparità regionali, determinata principalmente dai super ticket sulla specialistica, comporterà necessariamente una diminuzione delle entrate. E tra le le ipotesi al vaglio per compensare i mancati introiti del valore dei superticket, che, secondo l'assessore del Veneto
Coletto, vale circa 900 milioni di euro, spunta anche la possibilità di introdurre una compartecipazione per i codici verdi.
È questo il risultato della prima riunione operativa del Tavolo per la revisione dei meccanismi di compartecipazione alla spesa, che ha visto il confronto tra il ministro
Beatrice Lorenzin e il Coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni,
Antonio Saitta insieme all’Assessore della Regione Emilia Romagna,
Sergio Venturi, all’Assessore della Regione Veneto,
Luca Coletto e ai rappresentanti del Ministero dell’Economia, dell’Agenas e dello stesso Ministero della Salute.
“Con il Ministro Beatrice
Lorenzin abbiamo stabilito di dare luogo ad una attenta lettura dei dati, Regione per Regione – ha detto Saitta – con l’obiettivo di arrivare in tempi brevi ad una visione coerente dei diversi aspetti e a possibili proposte uniformi che possano consentire di superare le diversità territoriali oggi esistenti in materia di ticket. Ci siamo dati tempi stretti – ha concluso Saitta – e confermiamo il proposito di poter riuscire ad arrivare ad una proposta nel minor tempo possibile”.
La cornice nella quale si stanno muovendo Ministero e Regioni, ha spiegato Saitta è l’articolo 8 del Patto per la salute, che comporta anche un’invarianza di gettito. “Vogliamo cercare di capire qual è il modello migliore da seguire – ha aggiunto – ecco perché la raccolta dei dati che sarà effetuata dai tecnici del Ministero sarà essenziale per comprendere meglio come intervenire visto che ci sono Regioni che hanno sistemi di esenzione diversi. La preoccupazione principale è evitare che un ticket elevato porti il paziente verso il privato perché costa meno ed è più veloce”.
Insomma, per sapere quali strade sceglieranno Ministero e Regioni bisognerà aspettare cosa emergerà dalla raccolta dei dati. Ma qualche ipotesi è stata già avanzata. “L’obiettivo è l’abolizione dei ticket sulle visite specialistiche, che sono quelli che hanno creato disuguaglianze tra i cittadini – ha infatti detto l’assessore alla Sanità del Veneto,
Luca Coletto – e tra le ipotesi al vaglio per compensare i mancati introiti c’è il pagamento i codici verde. Stiamo cercando di fotografare la realtà regionale e cercare di incidere per eliminare le diseguaglianze regionali – ha quindi aggiunto Coletto – e avere un introito che sia quantomeno uguale all’attuale. Adesso bisogna capire quali sono i superticket, che valgono circa 900 milioni, e in quali Regioni sono collocati e trovare un’alternativa che sia equanime”.