“Conoscere lo status quo non solo in relazione ai livelli di armonizzazione della legislazione statale e regionale, ma anche all’attuazione dei LEA nei singoli territori, è fondamentale per irrobustire una rete efficiente ed efficace nella lotta al diabete su tutto il territorio nazionale e per far emergere le criticità. Con l’iniziativa di quest’oggi a Firenze, l'Intergruppo parlamentare va esattamente in questa direzione.
Sul versante della lotta al diabete possiamo dire, infatti, che sono state fatte cose importanti e passi in avanti, dalla legge 115 del 1987 – che resta un pilastro – fino alla legge sul diabete del 2012 e a quella sulle cronicità che assorbe e integra la prima, assumendone le visioni di prospettiva. A questo si aggiungono naturalmente anche la mozione approvata in Senato per la somministrazione dei farmaci a scuola e i nuovi Lea, con cui si sono fatti certamente sostanziali passi in avanti. Penso alla telediabetologia, all'introduzione di nuovi esami tra le cure e prestazioni garantite dal Ssn e alla possibilità di accesso a dispositivi di ultima generazione.
Questo è un fatto. Ma è anche un fatto, non dobbiamo nascondercelo - perché se ci sono cose di cui ha bisogno questo Paese, sono verità e chiarezza – che vi sono ancora forti criticità e che si rischia di fare le nozze coi fichi secchi se da una parte non si affronterà correttamente il problema delle risorse e della sostenibilità economica legata ai costi, a volte elevati, delle nuove prestazioni. E se, dall’altra parte, non si migliorerà la fruizione delle innovazioni in ambito farmaceutico e dei medical devises oggi non del tutto esaustivi rispetto alle esigenze dei pazienti, governando il sistema in termini di appropriatezza e aderenza terapeutica.
E’, quindi, importante, in questo quadro, che anche le Regioni facciano la loro parte ottimizzando le risorse e garantendo, anche attraverso un raccordo costruttivo con le società scientifiche, un uso appropriato delle nuove cure e l’erogazione corretta dei nuovi livelli essenziali di assistenza.
D’altronde, la patrimonializzazione dei frutti della innovazione scientifica figlia della ricerca, che è più veloce dell’aumento del Pil – mi riferisco ad esempio a raccolta e gestione dei big data - ci pone di fronte al problema dell’accesso alla innovazione in una logica universalistica. Oggi messa a dura prova.
Quella diabetica è una patologia che investe circa 4 milioni di persone in Italia, mentre si calcola che siano almeno un milione a non averne consapevolezza, assume proporzioni preoccupanti nei bambini e che, se non affrontata adeguatamente e in maniera tempestiva, promette ancora numeri da capogiro, oltre che in termini di costi sociali, anche economici, stimati, nel 2015, in oltre 9 miliardi di euro, vale a dire circa il 13% dell’intero budget sanitario nazionale.
Questo ci deve spingere a non abbassare la guardia e ad avere un’agenda politico-istituzionale proiettata costantemente a colmare lacune, a superare criticità e a dare sempre risposte efficaci al passo coi tempi”.
Lo ha dichiarato il sen. d’Ambrosio Lettieri (Direzione Italia), componente della Commissione Sanità del Senato e presidente con il collega della Camera on. Becattini, dell’Intergruppo parlamentare “Qualità della vita e Diabete”, intervenuto oggi a Firenze al Forum “Insieme per il Diabete”
23 marzo 2017
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