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QS Edizioni - sabato 23 novembre 2024

Governo e Parlamento

Fondo non autosufficienza. Aisla: “Il taglio di 50mln è una vergogna. Protesta a Roma il 4 aprile”

immagine 14 marzo - L’Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica, insieme a Uildm, Viva la Vita Italia Onlus, ConSLAncio, Famiglie Sma, protesterà in piazza Montecitorio contro il taglio di 50 milioni di euro del Fondo e chiede al Governo di intervenire per evitare i tagli e incrementare il Fondo
“Il taglio dei fondi per i disabili è una vergogna. Chiediamo al Governo di intervenire per evitare i tagli e di incrementare considerevolmente il Fondo per le non autosufficienze”
 
Questa la richiesta che arriva da Aisla, l’Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica che, il prossimo 4 aprile in piazza Montecitorio, protesterà insieme a Uildm, Viva la Vita Italia Onlus, ConSLAncio, Famiglie Sma, contro il taglio ai contributi a sostegno delle famiglie che assistono a domicilio i disabili gravissimi. Una manifestazione aperta a tutte le associazioni e persone che vogliono dare voce alla protesta contro i tagli.
 
L’intesa tra Stato e Regioni del 23 febbraio scorso ha previsto la riduzione dei trasferimenti alle Regioni di alcuni fondi, come il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali, che passa nel 2017 da 313 a 99 milioni, e il Fondo per le non autosufficienze, che passa da 500 a 450 milioni. Un taglio di 50 milioni di euro del Fondo per le non autosufficienze, ricorda l'Associazione fondamentale per dare un aiuto alle famiglie che devono assistere a domicilio un malato non autosufficiente come le persone colpite da Sla e da altre gravi disabilità. Per questo Aisla e le altre associazioni “chiederanno al Governo di intervenire per evitare questo taglio e di incrementare considerevolmente il Fondo per le Non Autosufficienze.
 
“Questi tagli sono vergognosi – ha dichiarato Massimo Mauro, presidente di Aisla – perché mortificano e mettono in ginocchio migliaia di cittadini fragili e non autosufficienti già duramente provati da una sofferenza quotidiana e ai quali un Paese civile dovrebbe poter garantire un’assistenza degna di questo nome, per la quale ci vorrebbe almeno 1 miliardo di euro, cioè il doppio di quanto stanziato sino ad oggi. La protesta, dunque, non nasce per ristabilire quanto tolto, ma per integrare ulteriormente quello che, come noto, è del tutto insufficiente”.
 
“Quando ho accettato di essere il presidente di Aisla – prosegue Massimo Mauro – tutto mi sarei aspettato, fuorché di portare gli ammalati in piazza. Eppure, in pochi mesi, è la seconda volta che ci troviamo in queste condizioni”.
14 marzo 2017
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