“L’Italia è il paese più vecchio d’Europa, ed entro il 2030 gli anziani saranno il 26,5% della popolazione. La priorità perché questa fascia di età diventi uno dei ‘motori’ del Paese è l’invecchiamento attivo, definito non solo come anni di vita in più ma in salute, a cui sono dedicati alcuni progetti di legge in discussione in Parlamento che si potrebbero inquadrare in un unico provvedimento chiave. È perciò opportuna una legge quadro, che prenda in considerazione in maniera interdisciplinare una tematica di grandissima attualità e che rappresenta il futuro della nostra società, in parte già il presente”.
Questa la proposta lanciata dal senatore di Democrazia Solidale
Lucio Romano, nell’ambito del convegno “Invecchiamento in salute e silver economy” organizzato ieri in Senato dall’Intergruppo parlamentare invecchiamento attivo.
“L’Italia è la nazione più vecchia d’Europa ma potrebbe anche essere la più saggia – ha aggiunto Romano, coordinatore dell’Intergruppo parlamentare invecchiamento attivo – l’invecchiamento non va inteso come minus, da cui la marginalizzazione, ma una ricchezza a livello sociale da tesaurizzare per competenze e partecipazione attiva. Bisogna invertire la cultura imperante che isola quelle realtà sociali che si ritengono improduttive o quelle che, per utilizzare una terminologia attuale, sono definite scarto”.