Le Regioni a statuto ordinario hanno trovato in serata l'intesa con il Governo sul riparto delle quote dei tagli ai bilanci regionali per far fronte al contributo alla finanza pubblica previsto dalla legeg di Bilancio, ma contrarie sono due Regioni "speciali", la Sardegna e il Friuli.
"Queste due Regioni hanno alcune problematiche - ha spiegato il coordinatore della commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni,
Massimo Garavaglia - ma sarebbe opportuno che il Governo se ne prendesse carico aprendo una interlocuzione con queste due Regioni per risolvere il problema: non sarebbe una bella cosa che per due problemi piccoli, risolvibili, ci vanno di mezzo tutti".
In ballo c'è anche l'attesa per ricorsi che alcune regioni hanno presentato alla Consulta proprio sulla legge di Bilancio 2017. “Ad oggi - ha spiegato Garavaglia - i tagli al comparto Regioni con le ultime tre manovre finanziarie valgono 10 miliardi e 200 milioni; oggi si è discusso degli ultimi 2 miliardi e 700 previsti dall'ultima legge di bilancio che ricadranno in gran parte sulla sanità quest'anno”.
"Con le Regioni a statuto speciale, nel caso specifico il Friuli Venezia Giulia e la Sardegna - ha spiegato il sottosegretario agli Affari regionali
Gianclaudio Bressa - si procederà in sede di patti bilaterali per definire le questioni ancora in sospeso".
Insomma il quadro in serata appare alquanto confuso e non è chiaro come sia stato affrontato il nodo di quei 422 milioni di euro di possibili tagli al fondo sanitario che deriverebbero proprio dal mancato accordo con Sardegna e Friuli Venezia Giulia.
In sostanza, se le due regioni autonome mantenessero il punto, rifiutandosi di contribuire alla finanza pubblica in attesa di avere risposta ai loro ricorsi presso la Corte costituzionale proprio su questa tematica, chi pagherà quei 422 milioni?
Se dovranno essere le Regioni ordinarie a farsene carico sui loro bilanci, questo Garavaglia l’ha fatto capire benissimo nel pomeriggio, i soldi saranno presi dalla sanità e il Fondo 2017 scenderebbe così a poco più di 112,5 miliardi, ai quali Garvaglia “sottrae” anche il miliardo vincolato ai farmaci innovativi, per un totale effettivo non vincolato di 111,5 miliardi, “più o meno la cifra dell’anno scorso”, commentava, sconsolato Garavaglia oggi pomeriggio.