Sostenibilità, equità, accessibilità ed efficienza. Sono questi gli aggettivi che qualunque cittadino europeo dovrà poter utilizzare per poter descrivere il Sistema Sanitario del suo Paese. E affinché ciò possa davvero accadere, senza eccezioni, 29 enti di ricerca e agenzie governative di 19 paesi europei e tre paesi extraeuropei, Canada, Stati Uniti e Israele, si sono rimboccati le maniche per mettersi a lavoro. Insieme hanno dato vita a To-Reach - Transfer of Organisational innovations for Resilient, Effective, Equitable, Accessible, Sustainable and Comprehensive Health Services and Systems – un progetto che ha lo scopo di studiare le condizioni necessarie a garantire un miglioramento omogeneo dei vari Sistemi Sanitari. Tutto, nonostante le sfide epocali che ci si trova ad affrontare come la crisi economica, i cambiamenti climatici e le migrazioni. L’iniziativa, finanziata nell’ambito del programma europeo per la ricerca Horizon 2020, sarà coordinata, per il triennio 2017-2019 , dall’Istituto Superiore di Sanità.
“I Sistemi Sanitari dei Paesi più economicamente sviluppati – ha spiegato il Presidente dell’Iss,
Walter Ricciardi - attraversano un’importante crisi di sostenibilità finanziaria. Le cause sono diverse. Primo, il cambiamento demografico con il positivo aumento dell’aspettativa di vita, tuttavia collegato ad un aumento esponenziale della prevalenza delle malattie croniche e della polimorbidità. Poi, il progresso scientifico della biomedicina e lo sviluppo tecnologico, che sta portando benefici impensabili fino a qualche tempo fa, ma anche un esponenziale aumento dei costi. Ancora l’aumento della consapevolezza e delle giuste richieste di salute dei cittadini”.
Come emerso dalle parole del Presidente dell’Iss gli scenari in cui ci si trova ad agire sono vari e mutevoli. Per questo tra gli obiettivi del progetto c’è proprio la definizione del contesto in cui si troveranno ad operare i Sistemi Sanitari. Altri risultati specifici da raggiungere sono: definire le sfide e le priorità per i sistemi sanitari nel XXI secolo, raccogliere, analizzare e sintetizzare le conoscenze disponibili in materia, sviluppare l’agenda strategica della ricerca in sanità pubblica. Infine, tutti i risultati del progetto saranno diffusi per favorire scelte di sanità pubblica basate su robusti elementi di conoscenza.
“Per evitare che questa crisi influisca negativamente sull’efficienza dei servizi, e colpisca in modo rilevante la parte più fragile della popolazione, le persone più povere e marginalizzate – ha concluso Ricciardi - la via è quella di lavorare sull’appropriatezza e su nuovi modelli di cura e intervento basati sull’evidenza, che mirino a coniugare innovazione ed eguaglianza distributiva, in grado di fornire cure adeguate, assistere le disabilità e tutelare il benessere psicofisico di tutta la popolazione”.
L’Iss sarà, per l’Italia, affiancato dal ministero della Salute, dall’Agenas e dall’università Cattolica del Sacro Cuore.