La Commissione Bilancio della Camera ha concluso l'esame della legge di Bilancio 2017 e il tetso passa ora all'esame dell'Aula dove è attesa l'approvazione entro lunedì prossimo. Per la sanità si segnala
la modifica alla base d'asta per le procedure pubbliche di acquisto dei farmaci biologici che non sarà più parametrata sul prezzo massimo di cessione al Servizio sanitario nazionale del farmaco biologico di riferimento. Lo prevede un emendamento approvato che corregge le norme previste in Manovra in seguito ai rilievi sollevati dall'Antitrust.
Nel nuovo testo si stabilisce che le procedure di acquisto dovranno svolgersi "mediante utilizzo di accordi quadro con tutti gli operatori economici quando i medicinali sono più di tre a base del medesimo principio attivo". Continuerà inoltre a non essere consentita la sostituibilità automatica tra farmaco biologico di riferimento e un suo biosimilare.
Si stabilisce inoltre che l’esistenza di un rapporto di biosimilarità tra un farmaco biosimilare e il suo biologico di riferimento sussiste solo se accertato dall'Ema o dall'Aifa, non più solo l'Ema, tenuto conto delle rispettive competenze.
Soddisfatta per la modifica la capogruppo Pd in commissione Affari Sociali,
Donata Lenzi: "Esprimo apprezzamento per l’approvazione dell’emendamento sul tema delle gare di acquisto sui farmaci biosimilari che raccoglie le osservazioni fatte dall’Antitrust e che risulta più chiara e atta a favorire una buona concorrenza tra le aziende”.
Parzialmente soddisfatto anche il M5S: “Sui farmaci biosimilari il MoVimento 5 Stelle è riuscito a strappare, in corner, grazie ad un subemendamento a prima firma
Matteo Mantero, una modifica estremamente importante e migliorativa rispetto al provvedimento presentato dal governo, che consentirà alle casse delle Regioni di risparmiare cifre importanti”, hanno commentato i deputati pentastellati in commissione Affari Sociali.
"Per il prezzo di partenza dell’accordo quadro sui farmaci biosimilari, infatti, non si partirà più, come inizialmente previsto, da quello massimo del farmaco biologico di riferimento ma da quello medio di mercato dei farmaci generici biosimilari. Un cambiamento di meccanismo che evidentemente può consentire un risparmio alle Regioni. Aggiungiamo che l'articolo in questione è ancora molto migliorabile, sia realizzando gare al posto degli accordi quadro, sia mettendo in gara farmaci con principi attivi diversi ma con la stessa efficacia terapeutica. Ad ogni modo, abbiamo già fatto un notevole passo avanti rispetto al punto di partenza”, concludono.
Di tutt'altro avviso, invece,
Marisa Nicchi (Si), che ha parlato di "regalo ingiustificato" all'industria farmaceutica. "Le misure contenute nella legge di Bilancio sui farmaci biosimilari sono un regalo all’industria farmaceutica e un danno per gli italiani. L’articolo 59 comma 11 sui farmaci biotecnologici sembra scritto a tavolino dal potere delle case farmaceutiche - ha spiegato -. Questa norma costituisce un ingiustificato regalo alle aziende farmaceutiche perché impedisce alle regioni di effettuare gare d’acquisto sulla base del principio dell’equivalenza terapeutica, che consentirebbe risparmi di spesa per le regioni mettendo sullo stesso piano farmaci sostanzialmente uguali. Il governo – conclude Nicchi - non ha ascoltato le regioni, tirando dritto per la sua strada, senza accettare i principi di equivalenza, e impedendo la possibilità di assimilare farmaci biologici a quelli similari”.
Via libera anche all'emendamento governativo con il quale si stabilisce che le risorse per i rinnovi contrattuali del personale dipendente e convenzionato del Servizio sanitario nazionale verranno da una quota vincolata a carico del Fondo sanitario nazionale. Decade dunque l'ipotesi annunciata negli scorsi giorni dal ministro Lorenzin di una messa in carico degli oneri contrattuali sul fondo generale della Pa ossia riservato ai rinnovi per tutta la pubblica amministrazione.
E poi sì all'emendamento che ha ripristinato la possibilità per i presidenti di Regione in piano di rientro dal defict sanitario di
ricoprire anche l'incarico di Commissario ad acta.
Infine, vengono
aumentati gli stanziamenti per il Fondo autismo grazie ad un emendamento del Movimento 5 stelle: “Lo scorso anno grazie a un nostro emendamento alla Legge di Stabilità furono stati stanziati 5 milioni destinati al Fondo per la cura dei soggetti affetti da disturbo dello spettro autistico. Quei soldi però non erano stati mai sbloccati. La conseguenza di questo ritardo è che, se in legge di Bilancio non fosse stato confermato quello specifico stanziamento, i fondi sarebbero andati persi. Fortunatamente il buonsenso ha prevalso ed è stato approvato il nostro emendamento, a prima firma Silvia Giordano, con il quale chiedevamo che proprio la conferma di quello stanziamento, aggiungendo i tanto attesi 5 milioni alla somma già prevista per il 2017. Auspichiamo che il prossimo anno i fondi vengano sbloccati rapidamente e che, dunque, stavolta possano usufruirne i cittadini affetti da questi disturbi e le famiglie che sono al loro fianco”, hanno commentato i deputati M5S in commissione Affari Sociali.
Giovanni Rodriquez