Nel pomeriggio di oggi è andato in scena un lungo e duro scontro in commissione Bilancio alla Camera su due emendamenti alla legge di Bilancio con i quali si propone di ripristinare la cumulabilità delle cariche di presidente della Regione e commissario ad acta per i Piani di rientro nelle Regioni in deficit.
L'attuale normativa, inserita nella legge di Stabilità 2015, prevede che la nomina a commissario "è incompatibile con l'affidamento o la prosecuzione di qualsiasi incarico istituzionale presso la regione soggetta a commissariamento".
Gli emendamenti a prima firma
Assunta Tartaglione (Pd) e
Mariano Rabino (Scci) propongono di tornare alla situazione ante stabilità 2015, quando le due cariche potevano coincidere. Una modifica, questa, che le opposizioni hanno letto come un via libera a
Vincenzo De Luca, governatore della Regione Campania, e al suo omologo della Calabria
Mario Oliverio, i quali, se passasse la modifica, potrebbero rivestire anche l'incarico di commissario. Alla fine il Governo ha deciso per il momento di accantonare gli emendamenti ma la polemica non si è placata.
Particolarmente duro l'attacco del M5S. La parlamentare pentastellata campana
Silvia Giordano ha dichiarato a
Quotidiano Sanità: "Francamente quando ho visto ieri notte l'emendamento pro De Luca facevo fatica anche a crederci perché va in controtendenza rispetto a quanto detto in questi anni in sanità. Vale a dire, eliminare il clientelismo a favore della trasparenza e meritocrazia. Purtroppo, in particolare, nella mia regione la tradizione che lega sanità e politica è strettissima e opaca e l'emendamento in questione potrebbe costruire benzina sul fuoco. Ora il governo ha accantonato la misura è il fatto ci preoccupa perché non ci sarebbero dovuti essere neppure i presupposti per presentarlo. È evidente che l'emendamento è tecnicamente inammissibile e politicamente inaccettabile".
Giovanni Rodriquez