Il testo con tutti gli emendamenti delle Regioni alla Manovra è pronto e sarà trasmesso a Parlamento e Governo nelle prossime ore. Ma le richieste di modifica saranno divise in due: una parte di emendamenti considerati “irrinunciabili” e una parte con modifiche più tecniche ma non per forza di cosa essenziali.
Tra le proposte irrinunciabili vi sono gli emendamenti sulla farmaceutica: Aumentare la quota di payback sulle aziende al 75% e rimodulazione tetti di spesa in favore degli acquisti diretti. Ma non solo, no alla norma che vieta la possibilità alle centrali di acquisto di eseguire gare in equivalenza terapeutica e no a stravolgimenti del codice degli appalti per le gare sui farmaci biologici a brevetto scaduto per i quali siano presenti sul mercato i relativi farmaci biosimilari.
Altro tema il personale dove viene chiesto un alleggerimento dei vincoli per tutte le regioni con i conti a posto.
Confermate altre proposte di modifica sul capitolo sanità. Prima richiesta è che vengano rispettati i patti sul fondo sanitario del 2018 per cui la Legge di Bilancio prevede uno stanziamento di 114 miliardi, uno in meno però rispetto ai 115 miliardi sottoscritti nell’intesa Stato-Regioni dello scorso febbraio. Altra istanza riguarda poi i piani di rientro degli Ospedali dove si chiede che il limite per far scattare il piano di rientro resti del 10% di deficit o 10 mln di disavanzo (la manovra prevede invece una stretta con limiti del 5% o 5 mln di disavanzo).
In attesa che venga trovata la quadra oggi è pomeriggio è stato poi rimandato il parere sulla Manovra in Stato-Regioni. Il presidente della Conferenza delle regioni,
Stefano Bonaccini, riferisce che "continua il confronto tecnico e politico con il governo. Ci sono delle proposte sul tavolo, sono fiducioso che la prossima settimana si possa arrivare a soluzioni positive".