"E' sconcertante che in uno stato di diritto si pensi di fare una legge, a sanatoria di una inadempienza dello Stato stesso, che renda giustizia solo ad una parte delle migliaia di medici che per anni hanno lavorato come specializzandi senza percepire alcun compenso e venendo sfruttati sia dal punto di vista professionale che umano”. Cosi
Luigi Nigri, vice presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp) in merito alle polemiche sul disegno di legge riguardante i rimborsi degli ex specializzandi - “Disposizioni relative alla corresponsione di borse di studio ai medici specializzandi ammessi alle scuole di specializzazione dal 1978, specializzati negli anni dal 1982 al 1992, e all'estensione dei benefici normativi ai medici specializzandi ammessi alle scuole di specializzazione universitarie negli anni dal 1993 al 2006” - in discussione in Commissione Sanità al Senato.
"La presa di coscienza della classe politica di fronte alle sempre più numerose sentenze e al recepimento delle normative europee non può e non deve tramutarsi in una violazione del diritto all’uguaglianza. Diversamente, se la via fosse solo quella di aprire contenziosi legali si creerebbe una situazione pericolosa e non consona a uno stato di diritto. La mancata assunzione di responsabilità di una parte della politica e l’ambiguità che da mesi caratterizza la discussione del problema, non fa altro che favorire ed incrementare società create ad hoc, che con notizie non sempre corrette confondono i medici creando maggior confusione e disagio", aggiunge il vice presidente della Fimp.
“La Fimp chiede chiarezza sul fatto che il rimborso deve essere garantito a tutti gli aventi diritto indipendentemente da azioni legali intraprese o in corso - prosegue Nigri -. Siamo consapevoli delle difficoltà di cassa che una legge del genere potrebbe determinare ma vi sono soluzioni molto razionali che potrebbero ovviare al problema, come quella proposta dal Senatore
D'Ambrosio Lettieri di rimborsare quanto dovuto sotto forma di credito di imposta ai singoli medici. Ci auguriamo - conclude Nigri - di vedere recepite queste considerazioni per evitare che da un tentativo di giustizia scaturisca una palese ingiustizia".