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Abbiamo dovuto trovare le coperture, è stato un lavoro durato giorni. Ma erano due anni che lavoravamo sugli obiettivi del Patto per la Salute che Renzi, io e tutto il Governo consideravamo cruciali: la salute delle persone e l’aumento della qualità della delle prestazioni del sistema sanitario nazionale in modo uniforme su tutto il territorio italiano”. Così il Ministro della Salute,
Beatrice Lorenzin in un’intervista al
Messaggero all'indomani del varo della manovra racconta la battaglia per mantenere l’impegno di finanziare la sanità nel 2017 con 113 mld.
Questa manovra, spiega il ministro al quotidiano romano, “
ci porta non solo nessun taglio ma 2 bei miliardi in più. Al pari degli 800 mln dell’anno scorso vincolati ai Lea e al nomenclatore delle protesi. Un miliardo quest’anno è vincolato a obiettivi di salute rispetto a due grandi sfide: l’invecchiamento della popolazione e i nuovi farmaci che danno risultati prima insperati ma sono molto costosi. In particolare 500 mln rifinanziano un fondo per gli oncologici fuori tetto della spesa farmaceutica e a regime, non una tantum. Poi altri 500 mln a regime sull’epatite C. In più abbiamo stanziato 300 mln, di cui 150 subito per nuove assunzioni e stabilizzazioni dei precari della sanità”.
E proprio sul personale Lorenzin ricorda che ci saranno “
settemila assunzioni: 4 mila infermieri, anche di più e circa 3 mila medici. Questo fondo (i 150 milioni dedicati ndr.) non incide sul normale blocco del turnover nelle regioni attraverso i concorsi, e si somma alla misura della stabilità dello scorso anno che riguardava l’orario di lavoro. Un’operazione complessa e articolata. È l’inizio di un’operazione sistemica, i medici sapevano e gliel’ho sempre detto che non potevamo assumere tutti in un anno. Attraverso un fondo dedicato, dove ogni anno in base in ai fabbisogni delle regioni cominciamo a stabilizzare e assumere, c’è un trend non più una tantum ma continuativo”.
Altra questione i vaccini: “
Mettiamo da subito più di 100 mln, e 186 nel secondo anno – ha evidenziato rimarcando di essere “molto contenta che Renzi abbia fatto sua questa battaglia di civiltà e salute pubblica per la vaccinazione dei nostri figli”.
Il Ministro ha anticipato altri punti contenuti nella Manovra dove ci sarà una stretta sui Piani di rientro per gli ospedali. “
Abbiamo rafforzato la disciplina dei piani di rientro aziendale introdotti con l’ultima stabilità: si applicheranno anche alle aziende ospedaliere universitarie e agli enti pubblici che erogano prestazioni di ricovero e cura che presentano uno scostamento pari al 5% dei ricavi o a 5 mln di euro in valore assoluto, lo scorso anno era 10 e 10. Insomma stringiamo le maglie. Vogliamo che le strutture in deficit, anche rispetto ai Lea, ci presentino piani di rientro triennali e se non vengono attuati il direttore generale salta”.
Lorenzin si è detta poi soddisfatta per il lavoro fatto sui costi standard che proseguirà anche l’anno prossimo: “
Nel 2017 le amministrazioni pubbliche dovranno ricorrere a Consip. Noi mettiamo 2 mld in più, ma nel frattempo il sistema sanitario si sta anche agevolando delle norme sulle centrali uniche di acquisto che stanno dando risultati. Nella prima fase il risparmio medio è già di circa il 20% su beni e servizi. Sono tanti soldi rimasti dentro le Regioni. Risorse che potranno essere reinvestite nelle strutture stesse”.
Altra ‘novità’ l’implementazione del “
fascicolo sanitario elettronico del 2017 in tutta Italia”. E poi la possibilità anche per le Regioni in Piano di rientro che migliorano il livello delle prestazioni di accedere al “
fondo premiale all’interno del fondo sanitario”.
Infine, la Ministra ha anche anticipato che ci saranno anche novità sulla governance farmaceutica: “
Al fondo per gli oncologici seguiranno norme nuove sulla governance del farmaco e tutto questo renderà sempre più sostenibile la spesa. Non solo l’Italia deve continuare ad avere prezzi fra i più bassi d’Europa, ma anche l’accesso ai farmaci innovativi dev’essere garantito in modo uniforme sul territorio nazionale. Il nostro piano di eradicazione dell’epatite C e il fondo per gli oncologici innovativi non hanno pari in Europa”.