Si allontana sempre di più l'ipotesi dell'avvio dell'esame da parte del Senato sul disegno di legge sulla concorrenza prima del prossimo referendum costituzionale del 4 dicembre. Nonostante le rassicurazioni date lo scorso 5 ottobre dal ministro dello Sviluppo economico,
Carlo Calenda, Palazzo Madama ha cancellato dal calendario dei lavori dell’Aula il disegno di legge.
La spiegazione ufficiale è la concomitanza con provvedimenti più urgenti. Una tesi piuttosto debole, questa, visto l'enorme ritardo del provvedimento assegnato esattamente un anno fa alla commissione Industria di Palazzo Madama. Ricordiamo che si tratta di un provvedimento di legge annuale che avrebbe dovuto essere operativo già nel 2016 e che, invece, con ogni probabilità lo sarà solo a partire dal 2017, nonostante il Governo sia già a lavoro da mesi sul prossimo disegno di legge sulla concorrenza.
“La questione dovrà essere trattata all’interno del Consiglio dei Ministri”, ha spiegato Calenda che, tuttavia, non si è sbilanciato sulla data di un possibile reinserimento del ddl all'interno del calendario dell'Aula.
Le voci dei senatori che la scorsa settimana parlavano di un ritardo voluto per evitare, prima del referendum, nuove discussioni su provvedimenti considerati troppo "scivolosi", e soprattutto per "non scontentare nessuno", ma neanche per "non accontentare nessuno a scapito di altri", probabilmente non erano così infondate.
Giovanni Rodriquez