Confronto a distanza tra il presidente della Regione Toscana
Enrico Rossi e quello della Liguria
Giovanni Toti, intervenuti oggi alla trasmissione radiofonica
Radio Anch'io sul referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre.
"Voterò Sì alla riforma. La frammentazione del Paese è stato un errore grave, si tratta di fare un cambio di passo e questa sfida servirà anche per rilanciare le Regioni stesse. La modifica dell'articolo 117 sposta verso il centro una sorta di competenze. E' necessario correggere questo articolo perchè abbiamo visto che è stato un errore. Le Regioni da sole, in molti casi, non ce la possono fare. Dividere il Paese in Regioni lo rende più fragile, soprattutto in realtà come il Mezzogiorno”, ha spiegato Rossi.
“Portare le Regioni – aggiunge Rossi - dentro un Senato dove potranno dire la loro su alcune leggi fondamentali, non credo sia un errore”.
E poi lancia una proposta: "Se le Regioni vogliono riscattare la situazione in cui si trovano, bisognerebbe fare un altro passo: andare verso le macroregioni”.
Ipotesi, questa, che viene apprezzata dal governatore ligure: "Apprezzerei una riforma costituzionale che rafforzasse il potere centrale, magari con un presidente della Repubblica eletto, e creasse 5-6 macroregioni che abbiano la massa critica per esercitare un potere legislativo molto ampio e per esercitare le autonomie”, ha spiegato Toti.
In merito poi al contenzioso fra Stato e Regioni derivato dalla modifica del Titolo V del 2001, Toti afferma che “attorno alla clausola di supremazia e alla nuova divisione delle materie si creerà un nuovo contenzioso col Tar, Consiglio di Stato, Corte Costituzionale. Su questo non vi è dubbio, perchè non vengono divise categoricamente e in modo univoco le competenze”.
“La clausola di supremazia, poi – prosegue il presidente della Regione Liguria -, è una cosa in più che dà una supremazia allo Stato, peraltro, non prevista nemmeno dalla nostra originaria Carta costituzionale, dove invece si legge che lo sviluppo delle autonomie è un valore”.
Toti infine cita ad esempio anche la spending review: “lo Stato centrale ha risparmiato circa il 12% nelle sue amministrazioni centrali, le Regioni quasi il 30% del proprio budget".