“È stata una giornata molto importante che ha consentito il confronto sui problemi dell’infertilità di coppia affrontati sia in un’ottica di salute femminile sia maschile. Temi fortemente voluti da questo Governo e inseriti nel Piano nazionale fertilità. Un coraggioso passo in avanti per tutelare la salute riproduttiva delle persone”.
È quanto ha dichiarato
Vito Trojano, presidente dell’Aogoi a margine della giornata dedicata al Fertility Day ricordando il grande lavoro portato avanti da oltre un anno da molti professionisti su temi quali le nuove malattie sessualmente trasmissibili o l’oncofertilità.
“Stiamo assistendo tra i giovani a un importante incremento delle malattie sessualmente trasmesse – ha detto – gonorrea e sifilide, malattie che erano scomparse, negli ultimi anni si sono riaffacciate. Patologie non possono essere trascurate. Pensiamo che la clamidia trachomatis, è una una delle cause di sterilità tubarica nella donna. I giovani devono essere informati, deve aumentale tra di loro la consapevolezza dei rischi ai quali si espongono che oggi vedono come lontani ma con i quali si confronteranno un domani quando vorranno avere figli”.
Ma la salute riproduttiva femminile si scontra anche con un altro grave problema ha aggiunto Trojano: quello dell’endometriosi sul quale il Governo ha posto una grande attenzione inserendolo nei Lea. “È una malattia invalidante e colpisce intorno al 20% delle donne in età fertile. Una patologia che costa alla società, come è stato evidenziato in uno europeo, circa 9mila euro l’anno, tra perdita di produttività e consumo di farmaci. Una malattia silenziosa, spesso diagnosticata tardivamente perché sottovalutata da molti nonostante sia importante e diffusa. Per la donna, il suo inserimento nei Lea è stata una grande conquista. Va quindi – ha aggiunto – va dato atto al Governo di avere avuto coraggio e capacità innovative. Lo stesso discorso vale per l’Hpv. Grazie ai nuovi Lea partirà la vaccinazione gratuita anche per l’uomo. Anche questo un passo in avanti importante perché, non dimentichiamolo, questa patologia interessa non solo la partner, ma anche il partner”.