L’epidemia di febbre gialla sviluppatasi in Angola a dicembre 2015 si è rapidamente estesa a tutto il paese e alla confinante Repubblica Democratica del Congo.
In tutta l’Angola, sono stati notificati oltre 3.000 casi sospetti ed oltre 300 decessi, dei quali quasi la metà proviene dalla capitale, Luanda. Casi importati sono stati confermati anche in Cina e Kenya, mentre in altri paesi gli accertamenti sono in corso. Il rischio di diffusione ad altri paesi, soprattutto a quelli confinanti, è considerato elevato.
L’OMS ha classificato questa epidemia come un grave evento di sanità pubblica che richiede un rafforzamento delle misure di controllo, quali sorveglianza epidemiologica, campagne di vaccinazione di massa, lotta ai vettori e vaccinazione di tutti i viaggiatori, in particolare lavoratori migranti, provenienti da o diretti in Angola e Repubblica Democratica del Congo.
È stata pertanto preparata dal Ministero della Salute una circolare che, oltre alle misure già ricordate, richiama l’attenzione sull’entrata in vigore, il prossimo 11 luglio, di una risoluzione dell'OMS che prevede che il periodo di validità della vaccinazione contro la febbre gialla sia esteso da 10 anni a tutta la vita, senza necessità di richiami.
Lorenzo Proia