(Iniziative di competenza volte a garantire un'adeguata assistenza ai pazienti siciliani affetti da patologie congenite cardiache, anche attraverso la valorizzazione dell'ISMETT di Palermo – n.3-02067)
GABRIELLA GIAMMANCO (FI) Signor Presidente, signor Ministro, sono qui a chiederle di tutelare la salute dei siciliani affetti da cardiopatie congenite, che sono pazienti bisognosi di cure durante l'intero arco della loro vita. Nel 2010 la regione Sicilia ha smantellato il reparto di cardiochirurgia pediatrica dell'Ospedale Civico di Palermo, trasferendolo nell'ospedale San Vincenzo di Taormina, sede che doveva essere temporanea. Lo ripeto, temporanea. Ciò con la promessa di ricollocare il reparto nell'Istituto Mediterraneo di eccellenza pediatrica che non è mai sorto. Le chiedo quindi, in qualità di massima rappresentante istituzionale della sanità, di intervenire per garantire un'adeguata assistenza alle migliaia di pazienti siciliani afflitti da patologie congenite cardiache, in particolare affidando all'ISMETT di Palermo la cardiochirurgia pediatrica e l'assistenza di terzo livello di cardiologia.
BEATRICE LORENZIN, Ministra della salute. Signor Presidente, rispondo agli onorevoli interroganti evidenziando preliminarmente che il Ministero della salute non ha ancora potuto esaminare il provvedimento definitivo di riorganizzazione della rete ospedaliera siciliana come previsto dalla legge poiché la regione non ha ancora provveduto alla trasmissione. Solo al seguito della trasmissione di questo documento il Tavolo per il monitoraggio dell'attuazione del regolamento sugli standard ospedalieri provvederà a verificare il soddisfacimento del fabbisogno assistenziale della regione, le cui strutture ospedaliere dovranno erogare prestazioni con elevati standard qualitativi e di sicurezza per i pazienti. Ciò premesso, evidenzio che con riferimento alla riorganizzazione della rete di specialità pediatrica, la regione siciliana ha adottato il decreto assessorile del 17 gennaio 2014, che si intitola «Riorganizzazione della rete pediatrica e riorganizzazione posti letto CEMI e ARNAS P.O. Di Cristina di Palermo». Successivamente la regione siciliana ha comunicato l'intendimento di istituire presso l'ARNAS civico di Palermo l'Istituto mediterraneo per l'eccellenza pediatrica, l'ISMEP, nonché completare l'ospedale pediatrico Di Cristina di Palermo. Con l'istituzione dell'ISMEP, che di fatto sostituisce il CEMI, la regione ha previsto che i servizi assistenziali afferenti all'attuale ospedale pediatrico Di Cristina e al costruendo nuovo Ospedale dei bambini siano integrati in un unico percorso di cure assistenziali complementari. Il Ministero della salute ha fornito il proprio nulla osta a condizione che non ci fossero modifiche in termini di posti letto e che tali decisioni fossero poi riprese nel redigendo programma operativo del 2016-2018. Al proposito segnalo che questo intervento risulta tuttavia ancora in fase istruttoria e che pertanto non è certo che l'ISMEP possa essere funzionante già dal 2018. Con riferimento poi alla possibilità auspicata dagli onorevoli interroganti di affidare le funzioni di cardiochirurgia pediatrica all'ISMETT di Palermo, IRCCS da me riconosciuto proprio nel 2014, il luogo del presidio San Vincenzo di Taormina, rappresento che fermo restando il rispetto degli standard previsti in materia di bacini di utenza, istituzione di un'unità di cardiochirurgia pediatrica ogni 4-6 milioni di abitanti – da che consegue che la regione siciliana, avendo una popolazione di 5 milioni, dovrebbe presentare una sola unità operativa complessa di cardiochirurgia pediatrica su cui vigilerà il mio Dicastero – spetta esclusivamente alla regione siciliana assicurare l'effettiva operatività del servizio cardiologico pediatrico presso la struttura che secondo le valutazioni della stessa regione sia meglio in grado di assicurare la massima assistenza dei pazienti. L'
Assessorato della Salute della regione siciliana ha comunicato che, nelle more del riordino della rete ospedaliera, sta provvedendo ad assicurare l'assistenza ai pazienti affetti da cardiopatie congenite in età adulta, mediante l'interessamento dell'ARNAS civico di Palermo, presso cui sarà attivata un'apposita unità, GUCH unit, che si avvarrà del supporto dell'Ismett di Palermo.
GABRIELLA GIAMMANCO. Ministro, grazie per la risposta. Io so bene che la collaborazione della regione Sicilia è fondamentale affinché lei e il suo Ministero svolgiate al meglio il ruolo di cui è stata incaricata, però
lei ha parlato di un intervento in fase appunto istruttoria, di un ipotetico intervento futuro, di cui ancora non si sanno né i tempi, né i costi, che potrebbero essere molto onerosi per le casse della regione Sicilia.
Allora, mi chiedo se la volontà politica non possa davvero arrivare a soluzioni altrimenti irraggiungibili. D'altronde, chi, se non lei, in qualità di Ministro, può concorrere a risolvere questo problema, ripeto, in collaborazione con il governatore Crocetta e con la regione siciliana ?
Ci sono, ogni anno, circa 500 bambini che nascono in Sicilia con cardiopatie congenite e, per motivi non ben chiari, l'allora Presidente della regione, Lombardo, ha pensato bene di trasferire il reparto, diciamo, per i bambini cardiopatici da Palermo a Taormina, ma Taormina è difficilmente raggiungibile da molte zone della Sicilia e dispone di una pista di elisoccorso che non è abilitata all'atterraggio notturno. Ciò chiaramente comporta enormi disagi – come lei può ben comprendere – e rischi per i piccoli pazienti e per le loro famiglie, tanto è vero che si sono verificati anche diversi episodi di assistenza inadeguata.
Allora, mi chiedo perché non affidare all'ISMETT di Palermo, che già esiste ed è un centro già riconosciuto e apprezzato a livello internazionale, per il quale non si dovrebbero spendere ulteriori fondi e ulteriori risorse pubbliche, non destinargli, già da ora, le attività di cardiochirurgia pediatrica? Politiche scellerate da parte del Governo regionale non possono essere pagate dai cittadini e sulla pelle dei cittadini. Se ciò non avverrà, io ritornerò sull'argomento per dare voce ai tanti pazienti e alle loro famiglie perché è giusto che il Ministero sia presente anche in Sicilia.