Mettere fine alla perdurante e ingiustificata discriminazione a cui sono sottoposti gli iscritti alle scuole di specializzazione di area non medica, promuovendo l'effettiva equiparazione del loro trattamento economico e contrattuale a quello degli specializzandi medici: in una interrogazione urgente ai ministri della Salute, dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e dell'Economia e delle Finanze, i senatori
Luigi D’Ambrosio Lettieri (CoR), primo firmatario e
Andrea Mandelli (FI) chiedono al governo di dare finalmente seguito agli impegni assunti nelle molteplici mozioni e negli ordini del giorno accolti in materia, nonché agli obblighi derivanti dai numerosi interventi normativi e giurisprudenziali intervenuti in questi anni, sia a livello comunitario che nazionale, con particolare riferimento alla sentenza del Consiglio di Stato n. 6037/2013.
“Risulta necessario fare chiarezza sulle disposizioni che coinvolgono le scuole di specializzazione mediche e non mediche di cui al decreto interministeriale n. 68 del 2015”, si precisa nella interrogazione, “affinché si possa delineare definitivamente un quadro dettagliato degli interventi da mettere in atto, anche con particolare riferimento ai farmacisti in formazione specialistica che hanno un corso di studi e di tirocinio a tempo pieno, nonché uno sbocco professionale del tutto analogo a quello dei medici in formazione specialistica”.
“L'accesso alle Scuole di specializzazione di area sanitaria, alla luce della normativa vigente, avviene esclusivamente tramite concorso pubblico sia per i laureati in medicina che per gli altri laureati afferenti alle differenti classi di specializzazione sanitaria”, spiega d’Ambrosio Lettieri, “la preparazione professionale per tutti gli specializzandi dell'area sanitaria presuppone un percorso formativo di elevato livello cui non può non corrispondere un trattamento economico-normativo analogo a quello riservato ai medici. I laureati in medicina vincitori di concorso, in particolare, sono assegnatari di un contratto di formazione specialistica per l'intera durata del corso e di un trattamento economico, nonché di copertura previdenziale e maternità”.
“Al contrario”, denunciano ancora una volta i senatori, “i laureati non medici, anch’essi vincitori di concorso, non godono della medesima posizione contrattuale né di alcun trattamento economico e sono comunque tenuti a pagare la copertura assicurativa per i rischi professionali e le tasse universitarie di iscrizione alla scuola di specializzazione. E’ una iniquità cui bisogna porre rimedio”.