“La riforma delle unioni civili ci vede in difficoltà e credo che occorra il linguaggio della chiarezza: noi sappiamo che oggi in Italia c’è ancora un po’ di paura su questo tema e vorremo dirvi con rispetto: che paura possono fare due persone che si amano, vogliono dei diritti e sono pronti a darvi dei doveri. A me fanno paura quelli che si odiano non quelli che si amano”.
Così oggi all’Assemblea nazionale del Pd il segretario del partito e presidnete del Consiglio
Matteo Renzi che ovviamente non nasconde le difficoltà del momento dopo la bocciatura del “canguro”.
Per il premier siamo infatti a un “passaggio numericamente delicato: se è vero che vogliamo trovare un punto di caduta tra noi è altrettanto vero che i numeri al Senato non sono quelli dei giornali: siamo 112 noi, 218 gli altri gruppi. Si fa come vogliamo noi se puntiamo alla minoranza”.
“Martedì sera ci sarà un’assemblea del Senato. Io sono disponibile a partecipare”, ha detto Renzi, chiarendo che al momento ci sono due alternative secche: “la prima è far finta di niente e sperare che i M5s non abbiano la sindrome di Lucy e Charlie Brown, con la prima che toglie la palla al secondo all'ultimo minuto di gioco. L'altra ipotesi è immaginare un accordo di governo, con un emendamento sul quale dobbiamo essere pronti anche a mettere la fiducia”.
“L’unica cosa che non ci possiamo permettere - conclude Renzi - è di frustrare la speranza come con i Dico 10 anni fa, perché sappiamo che c’è un tentativo chiaro di riaprire la discussione sulle unioni civili e non approvare la legge neanche nel corso del prossimo anno. Ma noi siamo pronti a utilizzare tutti gli strumenti normativi e regolamentari per impedirlo, con la stessa tenacia della legge elettorale, riforma Pa, lavoro”.
Che la via preferita da Renzi sia quella del maxiemendamento lo conferma in un’intervista a Sky Tg24 la vice segretaria Debora Serracchiani: “Il Pd vuole assolutamente la legge sulle unioni civili”, ha detto e, per questo, “siamo pronti anche a un maxiemendamento”. “Naturalmente c'è ancora un passaggio molto importante martedì, quando il presidente Zanda convocherà l'assemblea dei senatori”, ha continuato Serracchiani, e in quella data “le due opzioni sono aperte”.
Cioè, ha spiegato Serracchiani, “andare in Aula con la legge così com'è e votando emendamento per emendamento”, ma tenendo presente “tutte le difficoltà che in queste settimane si sono viste, a partire dalla scarsissima affidabilità del Movimento 5 stelle”, oppure, “pur di avere un testo sulle Unioni civili approvato in questo Paese affinché diventiamo veramente europei, siamo pronti anche a un maxiemendamento”.
Ma cosa ci potrebbe essere scritto nel maxiemendamento? Per avere il sì di Ncd o si tolgono del tutto le
stepchild adoption oppure chissà se potrebbe veder la luce
la via indicata da Lorenzin con la messa al bando come reato penale dell'utero in affitto e conseguentemente il divieto di adozione dei nati attraverso quella pratica.
Al momento non è chiaro ma un no secco all'eventuale stralcio delle adozioni per le coppie gay arriva dalla sinistra del PD che è pronta a mettersi di traverso se l'intesa con il Ncd dovesse prendere quella strada.
Da parte sua il M5S, accusato da Renzi di aver messo l'interesse a far del male al Pd davanti a quello di fare la legge sulle Unioni civili, risponde che da parte loro non c'è nessun problema a votare la legge in Aula articolo per articolo, ribadendo che sulle "Unioni civili ci siamo al 100%" come ha detto oggi a
In mezz'ora su Rai Tre,
Luigi Di Maio.