Dopo le critiche
di ieri della Corte dei Conti sulla gestione della spending review il Gloverno ribatte precisando cifre e filosofie adottati nel biennio 2014/2015.
“Tra 2014 e 2015 il Governo – si legge in una nota del Mef - ha preso iniziative per la revisione della spesa che hanno determinato risparmi per 18 miliardi di euro nel 2015. Queste iniziative, insieme ai provvedimenti presenti nella legge di stabilità per il 2016, realizzano risparmi per 25 miliardi di euro nell'anno in corso”.
“Questi risparmi – prosegue il Mef - hanno consentito di finanziare alcune delle misure a sostegno della crescita e dell'occupazione. Lo spirito della "spending review" (letteralmente "revisione della spesa") consiste infatti in interventi di razionalizzazione connessi a cambiamenti dei meccanismi di spesa e degli assetti organizzativi delle amministrazioni, dall'aumento dell'efficienza della fornitura di beni e di servizi da parte della pubblica amministrazione e dall'abbandono di interventi considerati obsoleti”.
Questi interventi non sono semplicemente "tagli", dice il Mef che fa l’esempio del caso della riduzione delle centrali di acquisto da 35.000 a 35 (risultato già conseguito nel campo degli acquisti sanitari) specificando che “ si tratta spesso della revisione di processi complessi e consolidati”.
“Il risultato della revisione – conclude il Mef - può essere un risparmio netto o la liberazione di risorse da reimpiegare nella strategia del governo”.
Tra gli interventi messi in campo (
vedi info grafica qui sotto), il Mef segnala anche l’adeguamento del fabbisogno sanitario standard, specificando che è limitato al 2016, l’adozione dei nuovi Lea e l’introduzione dei piano di rientro per le aziende ospedaliere e universitarie in deficit.