Il testo finale del decreto della discordia arriva al tavolo della Stato Regioni. Indicato al punto 4 dell’ordine del giorno della seduta di domani ha superato l’esame dei tecnici regionali e del Mef e dovrebbe quindi essere approvato senza sorprese.
L’offensiva dei medici contro questo provvedimento, che recepisce quanto disposto dal decreto Enti Locali dell’estate scorsa (quello della manovra di 2,352 miliardi alla sanità), non ha fermato la macchina dello Stato che, seppur ormai alla fine dell’anno, ha portato a termine quanto stabilito nell’intesa Stato Regione del 2 luglio scorso nella quale erano fissati gli ambiti di risparmio per ottenere le compensazioni al taglio dei 2,3 miliardi.
Tra queste compensazioni figurava per l’appunto un paragrafo dedicato all’appropriatezza. E in particolare a quella in regime di assistenza specialistica ambulatoriale (visite mediche ed esami diagnostici) e in regime di ricovero di riabilitazione.
Dalle due misure il risparmio atteso era stato fissato a tavolino in 106 milioni di euro per l’ambulatoriale e 89 per la riabilitazione.
Fin qui i medici hanno avuto poco da dire. Il punto nevralgico della questione è stata la previsione di sanzioni a loro carico qualora non avessero rispettato le nuove limitazioni prescrittive che sarebbero state determinate da un decreto della Salute.
Nel clou delle proteste quando si iniziò a parlare di sciopero intervenne anche Renzi che il 25 settembre annunciava tutto il suo ottimismo sulla possibilità di trovare un accordo con i dottori per evitarlo.
Da allora non è successo nulla. O meglio, i medici hanno confermato lo sciopero nazionale programmato per il 16 dicembre e la manifestazione nazionale del 28 novembre e il Governo, a parte l’ottimismo di Renzi e le assicurazioni di Lorenzin sul fatto che le sanzioni scatteranno solo in casi veramente eccezionali, è andato avanti individuando 203 prestazioni specialistiche soggette a particolare attenzione prescrittiva, le patologie e le condizioni patologiche per le quali è indicato un esame genetico ma anche le condizioni di erogabilità a carico del Ssn delle prestazioni odontoiatriche alle quali è dedicato un’apposita sezione del decreto.
Di sanzioni il decreto non parla. Quelle, e salvo norme o indicazioni specifiche per regolamentarle in modo uniforme e dettagliato, saranno di competenza del DG della Asl, anche perché, se non lo farà, sarà lui stesso ad essere sanzionato.