"L’Anaao Assomed conferma la propria totale contrarietà ad affrontare il tema dell’appropriatezza clinica per via amministrativa. Non è, infatti, compito della politica - commenta il Segretario Nazionale dell'Associazione,
Costantino Troise - definire i criteri dell’appropriatezza clinica, valore in cui pure ci riconosciamo, invadendo l’autonomia e la responsabilità dei Medici. Senza contare i veri e propri strafalcioni o gli esempi di inappropriatezza assunti a sistema presenti nella parte tecnica del decreto, che la dicono lunga sulle competenze e sull’attenzione riservate a materia delicata che attiene il diritto alla salute dei cittadini".
"Se il tema dell’appropriatezza prescrittiva, ed il relativo consumo delle risorse - prosegue l'Anaao - viene considerato fondamentale per l’equilibrio economico dei sistemi sanitari evoluti, è impensabile procedere attraverso note, tabelle e sanzioni. Con il rischio di inquinare il rapporto medico-paziente e di spingere i cittadini verso le strutture private, obbligando le fasce più deboli della popolazione ad ingrossare il numero di coloro che già ora rinunciano alle cure ed alimentando una spesa out of pocket che già è ai massimi in Europa".
"Nessuna delucidazione è fornita circa il sistema sanzionatorio verso i Medici - sottolinea ancora Troise - se non un generico richiamo alla procedure disciplinari del contratto nazionale. Nulla di convincente è esplicitamente detto sulle modalità del contraddittorio, su quale organismo è chiamato alla contestazione ed al giudizio, su un eventuale ruolo terzo da parte degli ordini dei medici, sul ruolo della Corte dei Conti".
"L’Anaao Assomed ribadisce che questa pesante ingerenza che umilia le peculiarità della professione medica, insieme alla legge di stabilità e ai tagli del FSN, al DDL sulla responsabilità professionale, al contratto di lavoro e ai decreti delegati riguardanti il personale delle amministrazioni pubbliche - conclude il sindacato - è tra le cause del malessere professionale che ha portato alla mobilitazione della categoria ormai in atto".