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QS Edizioni - domenica 24 novembre 2024

Governo e Parlamento

Appropriatezza prescrittiva. Individuate 208 prestazioni specialistiche a prescrizione limitata. Lorenzin illustra il Decreto ai sindacati medici che dicono no alle sanzioni

di Luciano Fassari
immagine 22 settembre - Primo confronto tra il Ministro e i medici sul Decreto previsto dal Dl Enti locali per limitare le prescrizioni inappropriate. Rispetto alla prima bozza le prestazioni salgono da 180 a 208. E riguardano l’odontoiatria, la radiologia, prestazioni di laboratorio, genetica. Venerdì le controproposte dei sindacati in maggioranza contrari al provvedimento anche se alcuni sembrano più aperti alle proposte ministeriali. L'ELENCO DELLE PRESTAZIONI A RISCHIOELENCO ODONTOIATRICHEIL PARERE DEL CSS
Presentato oggi dal Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin ai sindacati medici l’ultima versione del decreto sulle prestazioni inappropriate. Le misure che saranno soggette a condizioni di erogabilità e indicazioni di appropriatezza prescrittiva salgono da 180 a 208 e riguardano tra l’altro odontoiatria, radiologia, prestazioni di laboratorio e non solo. L’incontro è stato di natura tecnica e il Ministero ha presentato ai camici bianchi una lista di prestazioni sotto la lente con annesso il parere del Consiglio superiore di sanità.
 
Ma i medici non ci stanno (anche se alcuni giudicano positivamente il cammino intrapreso con il decreto) e criticano sia le sanzioni (che ricordiamo sono previste dal Dl Enti locali) sia una limitazione della libertà di agire in scienza e coscienza. Entro venerdì le contro proposte dei camici bianchi. Per l’approvazione definitiva si dovrà attendere la conferenza Stato-Regioni.
 
“Entro venerdì faremo le nostre osservazioni – ha detto Massimo Cozza, segretario della Fp Cgil Medici –. Nel provvedimento ci sono alcuni piccoli cambiamenti e sono state sollevate criticità sul fatto che le prestazioni sono un po’ vecchie perché sono state riferite al 1996.  In ogni caso il Ministro ha annunciato che entro l’anno si rifaranno i Lea e che si tenteranno di omogeneizzare  le misure per l’applicazione del decreto nelle regioni”.  E poi c’è il nodo sanzioni sui cui i camici bianchi sono contrari. “Questa era una riunione tecnica – ha detto Cozza - ma abbiamo ribadito la nostra contrarietà al meccanismo delle sanzioni ai medici perché si rischia di rompere il rapporto con il cittadino, il Ministro Lorenzin ci ha detto che le sanzioni sono previste dalla legge. Ma in ogni caso, il fatto che il medico debba giustificare la prestazione rischia di non portare ad un risultato di qualità sulla salute. No al medico computer”.
 
Sulla stessa lunghezza d’onda il vicesegretario della Fimmg, Silvestro Scotti. “Noi siamo assolutamente critici. E questo provvedimento rientra nella protesta che stiamo preparando all’interno della mobilitazione indetta dalla Fnomceo. Così si riduce il ruolo del medico”. “I colleghi del Css – prosegue Scotti - che hanno prodotto un parere scritto sul testo si assumeranno la responsabilità rispetto al mondo scientifico delle scelte di erogabilità e appropriatezza che hanno validato. E ribadiamo che noi siamo contrari che questo provvedimento  sia collegato a sanzioni patrimoniali per i medici”.
“A questo punto – conclude Scotti - amplieremo la nostra mobilitazione che già si sta realizzando. Ci saranno gli stati generali già annunciati dalla Fnomceo e alzeremo i toni sulla perdita del ruolo medico legata al fatto che i medici debbano prescrivere come fossero delinquenti. Il medico si comporta normalmente in maniere appropriata”.

Critica anche l'Anaao. “Il punto debole del decreto ministeriale della Lorenzin è che mette in moto un meccanismo, quello sanzionatorio rispetto alle prescrizioni cosiddette 'inappropriate', che oltre a spaventare il medico e farlo lavorare male, creano un danno al malato che vedendosi negare la Tac o l'esame rinuncerà a curarsi del tutto o andrà nel privato. Così salta il delicato e fondamentale rapporto paziente-medico". Questo il commento di Domenico Iscaro, presidente nazionale dell'Anaao Assomed. “Abbiamo fatto presente al ministro che nessun medico si sogna di contestare l'appropriatezza - aggiunge - ma è il metodo che non accettiamo, ovvero realizzare questo passo con un atto amministrativo”. Quindi secondo l'Anaao si “rischia di fare una grande confusione e trasferire sulla spalle dei pazienti più deboli il peso di alcune scelte”.

"Se la premessa è sbagliata, le conclusioni non possono che essere sbagliate – sottolinea Mirella Tirozzi dello Smi - . La lotta all'inappropriatezza deve avere come obiettivo la fonte principale di sprechi, che è la disorganizzazione dei servizi, causa di ricoveri ed esami inutili. Non ci sottrarremo a fare delle osservazioni al documento consegnato dal ministro Lorenzin oggi, ma la nostra richiesta sarà chiara: no alla black list sulle prestazioni, così come sui farmaci, scelte come questa producono conflitti con i pazienti, creano confusione, possibili abusi interpretativi da parte delle aziende sanitarie e delle regioni, quindi un forte contenzioso amministrativo e, spesso giudiziario. I medici devono poter continuare a poter fare il proprio lavoro, liberamente. Senza ricatti, senza essere sotto la minaccia di una ritorsione economica.  Al Governo, invece, spetta l'onere di definire l'erogabilità delle prestazioni, deve avere il coraggio di dire la verità, di dire ai cittadini che da domani dovranno pagare ciò che fino ad ora hanno avuto gratuitamente. Così, invece, è un modo 'ipocrita' e dissimulato di tagliare servizi".
 
“Ci duole constatare che anche il Decreto sull’appropriatezza prescrittiva va in questa direzione rischiando di minare, con il suo sistema sanzionatorio, ancora di più il rapporto tra medico e il  paziente. Per questo, e ancora con più forza rilanciamo la mobilitazione generale indetta dalla Fnomceo”. Ha sottolineato il segretario nazionale degli specialisti ambulatoriali del Sumai-Assoprof Roberto Lala che ha precisato come “purtroppo, ad una prima lettura il Dm sull’appropriatezza non ci convince. A partire dal sistema delle sanzioni che spaventa il medico e rischia di farlo lavorare male e poco serenamente. I medici non contestano l’appropriatezza, anzi, cercano di perseguirla quotidianamente. Il punto è che agire per decreto (in tempi strettissimi) su una materia così complessa e delicata ci pare un errore. Serve un coinvolgimento più ampio della categoria”.

Un giudizio più positivo arriva invece dal sindacato dei radiologi. “Siamo all’inizio di un percorso e apprezziamo l’iniziativa – ha affermato il segretario dei radiologi Snr, Corrado Bibbolino – ma le sanzioni non ci stanno bene, anche se i medici radiologi esprimono un parere fortemente positivo sulla iniziativa del Ministro. Si tratta, pur con tutte le modifiche necessarie sulle sanzioni, di un primo passo importante che consente di mettere il tema della appropriatezza, ed in particolare di quella prescrittiva,  al centro di un tavolo fatto di soluzioni pratiche e non solo di discussioni filosofiche. Come negli altri paesi dell’occidente per ogni prestazione prevista dal nomenclatore c’è necessità di formulare annotazioni simili che possano essere di aiuto per migliorare il rapporto fra medici e pazienti. Appare però necessario a fronte di questi provvedimenti risolvere rapidamente la questione della responsabilità professionale”.

Parere positivo anche dal Fassid. “E’ condivisibile - afferma Alessandra Di Tullio, Coordinatore Nazionale FASSID - stabilire le condizioni di derogabilità (in un sistema a risorse limitate) più difficile approvare le indicazioni di appropriatezza prescrittiva che limitano effettivamente l’autonomia professionale: pur considerando di buon senso   alcune  prescrizioni non si comprende come si sia reso necessario ricorrere ad un decreto impositivo che preveda delle penalizzazioni in caso di mancata applicazione: è questo che sconcerta la categoria particolarmente se si considerano altri aspetti lesivi della professione quali l’introduzione surrettizia del comma 566”.
 
 “Sulle prestazioni c’è stato un vero passo avanti del Ministero – ha commentato il Segretario Nazionale SIMET Mauro Mazzoni all’uscita dell’incontro di oggi sindacati-Ministro Lorenzin sull’appropriatezza delle prescrizioni -  Una questione non semplice da gestire però, perché si rischia che il DM venga frantumato dallo Stato Regioni e applicato in maniera non omogenea in tutta Italia. Bisogna sapere come sarà gestito il sistema sanzionatorio, che non può essere oggetto di mille interpretazioni”.
 
“L’incontro è stato molto proficuo e ha portato alla definizione di un percorso che ponga attenzione sui criteri della verifica della appropriatezza -  ha affermato Biagio Papotto Segretario Generale Cisl Medici – che ha così proseguito: Nei documenti presentati Elenco delle prestazioni a rischio ed Elenco odontoiatriche faremo le giuste osservazioni di natura tecnico-scientifica entro i tempi dati dal confronto. Permane la preoccupazione relativa alle sanzioni su cui avevamo già dichiarato di essere contrari e che ancora non trova una soluzione definitiva. Non vorremmo che i medici che lavorano e prescrivono secondo scienza a coscienza si trovassero in una situazione conflittuale tra la scelta terapeutica e la spada di Damocle della sanzione disciplinare”. 
 
L.F.
22 settembre 2015
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