“Con l'emendamento del Governo si è recepito un accordo tra di esso e le Regioni, che hanno subito il taglio di quasi 2,5 miliardi, stabilito dai provvedimenti del Governo Renzi. Non è un accordo deciso volontariamente dalle Regioni, bensì purtroppo la ratifica della ripartizione di un taglio, anche qua, imposto dal Governo, approvato con il voto contrario di Veneto, Lombardia e Liguria. Il Governo ha imposto il taglio a tutte le Regioni, quelle virtuose e quelle sprecone, trattate allo stesso modo, nonostante esistano già le Regioni benchmark, previste dal federalismo fiscale, in base alle quali si sarebbe potuto operare sulla base dei costi standard”. Così la senatrice della Lega Nord,
Silvana Comaroli è intervenuta in Aula nel corso del dibattito sul decreto Enti Locali che recepisce, con un emendamento del Governo, l’intesa Stato Regioni del 2 luglio sui tagli al fondo sanitario.
“Mi si consenta di dire alla Presidente della Commissione sanità, che prima nel suo intervento ha detto che la sanità è di tutta Italia e che ci sono Regioni come Lombardia, Veneto e Liguria che non vogliono accettare nessuna riforma, che il problema è che queste tre Regioni la riforma l'hanno già fatta 35 anni fa – ha proseguito Comaroli -. I tagli li hanno già fatti e hanno già chiuso i piccoli ospedali, perché a queste Regioni interessano i propri cittadini, che hanno il diritto di essere curati bene, non di essere curati in qualche modo sotto casa. Anche oggi, infatti, tanti cittadini del Sud - e mi dispiace per loro - sono costretti a venire al Nord, se vogliono essere curati. Un governo serio dovrebbe punire queste cose, non dare ancora soldi a questi cattivi amministratori. E infatti, tagliare alle Regioni virtuose che hanno già riformato la propria spesa sanitaria significa mettere a rischio anche l'erogazione dei Livelli essenziali di assistenza”.
“Da quest'anno, quasi nel totale silenzio, saranno tagliati fondi, posti letto e convenzioni con le strutture su tutto il territorio nazionale, senza che sia previsto comunque un mirato intervento per cancellare le sacche più vergognose di spreco. Appare quindi grottesco – ha aggiunto - che, all'indomani di questa decisione di ridimensionamento già pesante del sistema sanitario, proprio in questi giorni, il Presidente del Consiglio attui un nuovo ricatto a valere ancora sull'offerta sanitaria”.
“Le coperture dei tagli sulla prima casa, signori, saranno coperte ancora con nuovi tagli alla sanità, quindi il presidente del Consiglio Matteo Renzi si fa bello, facendo promesse, poi impone agli altri di tagliare, tanto lui la faccia non ce la mette”, ha concluso Comaroli.